Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Oggi viviamo in un clima di buonismo. Vediamo come cade la distinzione tra il bene e il male, il male viene perfino esaltato, propagato alla TV come l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, la pornografia, dando risalto ai delinquenti, aggredendo la Chiesa e i suoi santi, diffondendo altre religioni e perfino il culto di Satana.
Il buonismo, divulgato anche da preti che dicono che l’inferno non esiste, o se esiste è vuoto, giunge a farci pensare che Dio è buono, perdona tutto, chiude un occhio su tutto, anzi non ha più occhi, non esiste più. Poi ci si lamenta che egli non interviene a impedire le alluvioni, i terremoti, le ingiustizie umane. Non ha detto un parroco per il terremoto: “E Dio dove era?”.
Quando sentiamo dire che Dio è buono, dobbiamo pensare che Dio è buono sul serio, fino in fondo, e il male non può vederlo, non lo vuole nel modo più assoluto. Egli vuole che nel mondo l’uomo eserciti la sua libertà, e la rispetta al punto che se uno vuol bestemmiarlo per tutta l’eternità lo lascia libero di farlo. L’inferno è la prova suprema che Dio rispetta la libertà umana.
Ma Dio è buono ed è talmente giusto, che ci ha garantito un luogo dove il male non può entrare e non entrerà mai: il Paradiso. Prima di entrarvi, però, bisogna pagare le pene fino all’ultimo spicciolo: è il Purgatorio, che fa passare ogni peccato veniale attraverso il fuoco.
Dio è talmente giusto che ha creato il Paradiso, il purgatorio e anche l’inferno. Non dimentichiamo queste realtà che ci toccano in persona come novissimi, ossia cose ultime che chiudono la nostra vita.
Gesù è talmente buono, che il male non può volerlo nel modo più assoluto. Pensiamo a ciò che ci ha detto: “Dovrete rendere conto di ogni parola oziosa che avete detto”. “Se uno dice al suo fratello stupido, passerà attraverso il fuoco”. “Se uno scandalizza un piccolo, è meglio per lui che gli sia legata una macina al collo e sia gettato in mare”: è meglio che sia ucciso, perché avrà il peggio.
Vi è stato detto “Occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico guai se non perdonerete: neppure il Padre vi perdonerà”.
Perdona non sette volte, ma settanta volte sette: però non perdona chi non si pente. Non può, perché fascerebbe la piaga senza togliere il cancro. Perdona convertendo. Dà la grazia di pentirsi.
Gesù non è buonista, è giusto: il suo parlare è sì sì, no no, il di più è dal maligno. Simeone lo presenta come segno di contraddizione che sarà salvezza ma anche rovina di molti. Giovanni lo annunzia come uno che tiene il setaccio per separare il grano dalla pula.
Quindi Dio è buono perché è giusto, non confonde il bene col male, ma ci aiuta a distinguere, a purificare il cuore. E il male lo castiga, anche in questa vita: certe malattie, certi incidenti, certi colpi di frusta Dio li manda perché l’uomo capisca e si corregga. La Scrittura parla di padre che ama il figlio e lo corregge.
Lo vediamo nelle letture di oggi: cosa dice ai sacerdoti? Fa complimenti?
E ai farisei?
Non vuole maschere, non ammette sovrastrutture: vuole la verità, perché Lui è la Verità.
Dio, adirato contro un’anima che trasgredisce i suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente.
Una casa non più abitata dal padrone rimane chiusa e oscura, cadendo in abbandono. Di conseguenza si riempie di polvere e di sporcizia. Nella stessa condizione è l’anima che rimane priva del suo Signore: prima tutta luminosa della sua presenza e del giubilo degli Angeli, poi immersa nelle tenebre del peccato, di sentimenti iniqui e di ogni cattiveria.
Povera quella strada che non è percorsa da alcuno e non è rallegrata da alcuna voce d’uomo: essa finisce per essere ritrovo preferito da ogni genere di bestie. Povera quell’anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce allontani le fiere spirituali della malvagità.
Guai alla nave senza timoniere! Sbattuta dai marosi e travolta dalla tempesta, andrà in rovina. Guai all’anima che non ha in sé il vero timoniere, Cristo: avvolta dalle tenebre di un mare agitato, sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina.
Guai alla terra priva del contadino che la lavori! Guai all’anima priva di Cristo, l’unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti una volta abbandonata sarà tutta invasa da spine e da rovi, e invece di produrre frutti finirà nel fuoco.
Guai a quell’anima che non avrà Cristo in sé! Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi.
Il contadino quando si accinge a lavorare la terra sceglie gli strumenti più adatti e veste anche l’abito più acconcio al genere di lavoro. Così Cristo, Re dei Cieli e vero agricoltore, venendo verso l’umanità devastata dal peccato prese un corpo umano, e portando la Croce come strumento di lavoro, dissodò l’anima arida e incolta, ne strappò via le spine e i rovi degli spiriti malvagi, divelse il loglio del male e gettò al fuoco tutta la paglia dei peccati. La lavorò così col legno della Croce e piantò in essa il giardino amenissimo dello Spirito, che produce ogni genere di frutti soavi e squisiti per Dio, che ne è il Padrone.
San Macario Vescovo
L’intero pianeta rischia di diventare possesso di Satana: lo vediamo nei vertici del mondialismo attuale che è tutto sotto il maligno (1 Gv 5, 19). Questa situazione è incentivata dalla massoneria, lo strumento più agguerrito di Satana, che ha spinto l’umanità sulla china dei grandi disastri degli ultimi secoli.
La massoneria, già presente nelle logge del settecento e lanciata al dominio mondiale ebraico nel clan di M.Rothschild e Weishaupt, ha provocato guerre e rivoluzioni da quella francese in poi. Gran massone fu Mazzini, che alle dipendenze di Lord Palmerston scatenò la rivoluzione europea del 1848, e in seguito, nel 1870, con Albert Pike organizzò la setta massonica dei triangoli satanistici diffusa in tutto il mondo. Seguirono la prima guerra mondiale e la rivoluzione russa (1917), poi la seconda guerra mondiale (1939-45) con l’espansione del comunismo in Cina (1950 c.) e in tutto il mondo.
Il comunismo nacque con la massoneria dal clan di Rothschild come strumento di lotta contro la Chiesa, e il socialismo, con lo stesso scopo ma metodo più blando, nacque dal clan massonico segreto della Round Table (A. Rothschild, Ruskin. Rhodes ecc.) alla fine dell’800. L’intera sinistra rimane ancora oggi di ispirazione e obbedienza massonica.
L’intento satanistico della massoneria è sempre più esplicito. Per una retta conoscenza della Rivoluzione occorrerà cambiare i libri di storia e riflettere su quanto disse il Gran Maestro Lafargue nel 1865: “Sono quattrocento anni (quindi dall’epoca dei Rosacroce, precursori della massoneria) che noi scalziamo il Cattolicesimo, la macchina più forte che sia stata inventata in fatto di spiritualismo. Essa è solida, disgraziatamente. La Rivoluzione è il trionfo dell’uomo su Dio” (Delassus, Il problema dell’ora presente, vol 1, p.32).Oggi la situazione del Cristianesimo si è indebolita dall’interno a causa del modernismo, nel clima del relativismo denunziato dal Papa.
Questo trionfo dell’empietà anticristiana è condotto da Satana, il quale non porta mai del bene: le rivoluzioni e le guerre promosse dal dominio massonico non hanno mai portato alcuna stabilità per i popoli nel passato, e oggi spingono sull’orlo della terza guerra mondiale. La Scrittura ci insegna che al termine di tutte le iniziative sataniche sta la disfatta e il dissolvimento, come è avvenuto nella guerra dei madianiti, quando il Signore volse la spada di ciascuno contro il proprio vicino (Gdc 7, 22), e nella guerra contro i moabiti, quando i nemici di Israele si fecero strage gli uni contro gli altri (2 Cr 20, 23). Dio aveva avvertito Giosafat, re degli ebrei: “Costoro non vengono contro voi, ma contro Me”.
Oggi i massoni pensano: “Dobbiamo tessere con le nostre agili mani il sudario che seppellirà un giorno tutte le religioni” (Convegno della Gran Loggia di Francia, in C.V. gennaio 2006, p 8). Satana vuole tutto il potere mondiale per sé e domina ai vertici della massoneria spingendo al dominio dell’intero pianeta. L’esito scontato della sua guerra porterà inevitabilmente alla guerra degli alleati tra loro fino al loro dissolvimento totale.
Lo Scudo Rosso (Roth-Schild) e il Movimento Rivoluzionario Mondiale
Questo scritto completa quanto è contenuto nel libro Il vitello d’oro di O. Nardi, ed. Linea Diretta.
Alle origini del Movimento Rivoluzionario Mondiale (MRM) sta l’ebreo Amschel Mayer Bauer, figlio dell’orafo Amschel Moses Bauer.
Moses era un orafo, ma stanco di girovagare per l’Europa dell’est, nel 1750 decise di stabilirsi a Francoforte sul Meno e aprì un ufficio di contabilità nel quartiere giudaico Judenstrasse. Vi pose come insegna uno scudo rosso (in tedesco roth schild).
Il figlio Mayer decise di adottare Roth Schild come nome di famiglia, così nacquero i grandi banchieri Rothschild che dominano ancora oggi l’alta finanza mondiale. Il rosso, simbolo del sangue, divenne il distintivo dell’intera rivoluzione perseguita dalle sinistre fino ad oggi, cominciando dalla bandiera rossa della rivoluzione francese fino alla bandiera rossa di Lenin (1917), alla quale aggiunse la falce e il martello e la stella di Davide a cinque punte, adottata dalle istituzioni massoniche a conferma dell’origine ebraica della Rivoluzione.
Dopo la morte del padre, Mayer lavorò come impiegato nella banca Oppenheimer, dimostrando l’eccezionale abilità negli affari bancari trasmessagli dal padre, che gli era morto nel 1754.
Nel 1812 Mayer morì lasciando i cinque figli istruiti in modo da diventare capi dell’alta finanza. Il figlio Nathan a 21 anni andò in Inghilterra ed esercitò il controllo sulla banca inglese per collaborare col padre e i fratelli nel mettere a punto e consolidare un Monopolio Bancario Mondiale in Europa. La ricchezza raggiunta poteva essere usata per realizzare le ambizioni segrete rivelate dal padre.
All’età di trent’anni, nel 1773, Mayer Rothschild invitò a Francoforte una dozzina di persone influenti per convincerli che se avessero messo insieme le loro risorse avrebbero potuto finanziare un Movimento Rivoluzionario Mondiale (MRM) come strumento di conquista delle ricchezze e dei poteri del mondo.
Spiegò pure ai convenuti come la rivoluzione inglese del 1694 era andata a vuoto per l’eccessiva durata e la mancanza di spregiudicatezza dei promotori, pure ebrei: il regno del terrore da essi instaurato non fu pari alle necessità. Occorreva ritentare con maggiore energia, cominciando dalla Francia con una propaganda abilmente concepita per attizzare nel popolo l’odio contro la classe dominante: il re, la sua corte, i nobili, il clero, i datori di lavoro, utilizzando i casi reali o supposti di stravaganze, ingiustizie, oppressione e diffamando gli oppositori ai loro piani.
Mayer Rothschild si dedicò a redigere un piano di azione accuratamente pensato, di cui restano documenti. Ne riassumiamo i principi ispiratori (Dal volume di William G. Carr, Pawns in the Game, VII edizione, St. George Press, Glendale USA 1970).
“Gli uomini sono inclini al male più che al bene. Vanno governati con la forza, più che con discussioni accademiche. Per legge di natura il diritto sta nella forza.
Occorre giungere al potere predicando il liberalismo, mediante il quale i cospiratori concentreranno il potere nelle mani del Governo Mondiale.
La libertà aveva soppiantato la Fede come il potere dell’oro aveva soppiantato il potere dei sovrani. La forza delle masse è cieca, e trasforma la libertà in anarchia: le masse devono obbedire a guide illuminate e autoritarie.
La libertà scatenerà le lotte di classe, e il potere dell’oro, interamente nelle nostre mani, dirigerà le masse.
Onestà e sincerità in politica sono debolezze: il potere va conquistato e difeso con l‘astuzia e la capacità di far credere. Il nostro potere deve rimanere invisibile finché sia pienamente consolidato.
La conquista del potere esige corruzione morale, provocata dall’uso di alcolici e droghe, dalla prostituzione e dall’influsso di nobildonne di società.
Una cieca e immediata sottomissione va ottenuta col terrore. All’aristocrazia genealogica occorre sostituire l’aristocrazia del denaro. Occorre provocare guerre e dirigere le conferenze di pace in modo da aumentare il debito sia di vincitori che di vinti.
Scegliere funzionari servili e obbedienti ai nostri comandi. La propaganda, il servizio di agenti di facciata, la dura repressione degli avversari coprirà le nostre imprese redditizie.
Dovremo apparire come protettori degli oppressi, salvatori dei lavoratori.
Sfruttiamo gli impianti occulti della massoneria vigente, infiltrandovi agenti occulti di una massoneria di nostra obbedienza, che a cose mature spazzerà via ogni competizione. Le masse vanno lusingate con grandi promesse: il contrario emerso in seguito non ha conseguenze.
Una diplomazia segreta e un ingente monopolio sugli affari, con l’appoggio dei sindacati, assoggetterà ogni opposizione provocando crisi economiche e sociali. Occorrerà avere sotto controllo le materie prime.
Grande importanza dovranno avere gli armamenti: lasceranno masse di proletariato di fronte a pochi milionari. Soldati e polizia difenderanno gli interessi del Nuovo Ordine.
Il governo mondiale designerà il dittatore e selezionerà scienziati, economisti, ecc. Alla fine l’arbitrato sarà sostituito dalla legge.
Occorre catturare la gioventù con teorie e princìpi che “noi sappiamo essere falsi”.
A operazioni compiute, il nome di Dio sparirà dal lessico della vita (v. più estesamente in Carr, cap. 3, “Gli uomini che causarono la rivoluzione francese”).
E’ quanto vediamo sempre più estesamente messo a punto nei Protocolli dei Savi di Sion, di cui si contesta l’origine ebraica ma non si può contestare la coerenza di contenuto con lo sviluppo della Rivoluzione, e vediamo messo in atto nell’ascesa del mondialismo massonico.
Il 1 maggio 1776 nasce a Francoforte, città dei Rothschild, l’Ordine degli Illuminati di Baviera fondato da Adam Weishaupt (Capobianco: nome simbolico?). Nato verso il 1748, a trent’anni era professore poi rettore dell’università di Ingolstadt. A lui fu affidato il compito di sfruttare gli impianti della Massoneria, già molto diffusa in duemila logge.
Il termine di Illuminati derivava dalla illuminazione che i dotti ebrei presumevano di attingere dalla Sacra Scrittura mediante l’interpretazione occulta cabalistica, in opposizione all’interpretazione cristiana. Quindi gli Illuminati si mantennero decisamente anticristiani in lotta contro la Chiesa.
Avendo reso incinta una cugina, Weishaupt si rifugiò presso il duca di Saxe-Gotha. Poi si dedicò a introdurre occultamente i suoi adepti nella massoneria francese. A Francoforte fu iniziato tra gli Illuminati il Duca Filippo d’Orleans, divenuto in seguito Gran Maestro del Grande Oriente di Francia. Vi fu iniziato anche Mirabeau, e condotto abilmente con lo stesso Duca di Orleans sulla strada della Primula Rossa, ossia furono incastrati in debiti che li resero pienamente asserviti agli Illuminati.
I Poteri Segreti che dirigevano la Rivoluzione Francese affidarono a Choderlos de Laclos la gestione del palazzo reale e le tenute del Duca d’Orleans, che li ridusse a centri di corruzione sfrenata. La diffamazione della corte reale fu facile incentivo agli orrori della rivoluzione francese.
Date della storia della Chiesa
33 ? Morte e risurrezione di Cristo.
70. Distruzione del Tempio e dispersione di Israele. Persecuzioni dell’Impero.
313. Editto di Costantino a Milano. Cessa la persecuzione imperiale. Epoca dei Padri della Chiesa.
4-500 Invasioni barbariche.
325. Concilio di Nicea contro gli Ariani.
622. Egira. Espansione dell’Islam.
800. Carlo Magno fonda il Sacro Romano Impero.
1076. Worms. Investiture. Gregorio VII e Enrico IV a Canossa.
1130. Agitazioni catare e albigesi nella Provenza. Inquisizione contro l’endura, suicidio gnostico.
1200 c. Appaiono i primi Rosacroce, di tendenza ebraica cabalistica, precursori dell a massoneria. (Lutero portava un anello rosacrociano ).
1453. Fine dell’Impero Bizantino.
1482. Ebrei espulsi dalla Spagna.
1492. Scoperta dell’America.
1496. Condannata la Concordia di Pico della Mirandola, primo cristiano iniziato alla Cabala ebraica.
1516. Accademia di Meaux centro di riformismo.
1517. 31 ottobre. Tesi di Lutero a Wittemberg. Dissidenza luterana.
1533. Enrico VIII, circondato di ebrei. Dissidenza anglicana.
1545. Concilio di Trento.
1554. Calvino (ebreo Cohen) despota a Ginevra. Dissidenza calvinista.
1619. Comenius rosacroce: Reipublicae Christianopolitanae descriptio.
1649. 1. maggio. Levellers (=Ugualitari, comunisti). Manifesto “The couvenant of the People”.
1655. L’ebreo Manasseh Ben Israel propone a Olivier Cromwell il gemellaggio Londra-Amsterdam (inglesi ed ebrei), per l’incremento della marina e dell’economia.
1602. Compagnia delle Indie Orientali. 1609. Banca di Amsterdam. 1611. Borsa. 1694. Banca d’Ighilterra.
1688. Centro massonico di Elias Ashmole.
1692. Mason’s Hall.
1694. Rivoluzione inglese.
Date importanti della Massoneria e di partiti
Massoneria. E’ creazione di antica data istituita dall’ebraismo anticristiano contro la Chiesa.
1717. 24 giugno, festa di S. Giovanni. Nella locanda Oie e Grill nasce la Gran Loggia d’Inghilterra di Rito Scozzese Antico e Accettato.
1738. Bolla In eminenti di Clemente XII: condanna della massoneria.
1751. Condanna della Enciclopedia.
1764. Gesuiti espulsi dalla Francia. 1767. Bolla di soppresione Dominus et Redemptor.
1773. Rothschild a Francoforte propone il Movimento Rivoluzionario Mondiale. 1776. Weishaupt fonda l’Ordine degli Illuminati di Baviera.
1782. Congresso di Wilhelmsbad: decisa la rivoluzione francese. Enciclopedisti. Voltaire.
1774. Soppressine dei Gesuiti in Francia.
1789. La Massoneria suscita la rivoluzione francese. Guerre di Napoleone.
1848. Programma di Lord Palmerston: distruggere l’Impero Austro-Ungarico e lo Zarismo, unificare l’Italia a spese dello Stato Pontificio. Il programma ispira gli incontri delle logge fino alla guerra mondiale.
1848. RivoluzioneEuropea (Lord Palmerston, Mazzini, ecc.). Marx a Londra: Il Manifesto.
1870. Porta Pia. Mazzini e Pike diffondono il Palladismo dall’America all’India.
1891. Round Table. Nasce il Socialismo.
1900 c. Rivoluzioni nel Centro America.
1914. La massoneria suscita la prima guerra mondiale
1917. La Massoneria suscita la Rivoluzione Russa
1922. Movimento Sinarchico Europeo.
1935. Pacte Synarchique.
1938. Seconda guerra mondiale
1950 c. Programma Malthusiano per la limitazione delle nascite, cambiamento della morale, ecc.
1953. Incontri Littré. Crescita Demografica Zero.
1950. Mao conquista la Cina. Il comunismo si diffonde in tutto il mondo
1954. Incontri Bilderberg.
1957. Conferenze Pugwash.
1970. Trilaterale.
1991. Golpe in Russia. Verso un’unione europea massonica e la terza guerra mondiale
Comunismo. È lo strumento rivoluzionario massonico contro il Cristianesimo.
l649. The Couvenant of the People: Livellatori inglesi.
1773. A Francoforte Mayer Rothschild delinea il Movimento Rivoluzionario Mondiale.
1776. Adam Weishaupt fonda gli Illuminati di Baviera e delinea i principi del Comunismo.
1848. Manifesto di Marx.
1917. Comunismo in Russia. Lenin. Stalin. Diffusione in Europa.
1950 c. Comunismo in Cina e diffusione in tutto il mondo: Corea, Cambogia, Vietnam, Cuba, Angola, Abissinia, ecc.
1991. Golpe in Russia.
Il comunismo continua la sua marcia storica alimentata dalla massoneria.
Socialismo. E’ un comunismo graduale, a lunga scadenza.
1884. Fabian Society massonica (Ruskin, Rhodes ecc.). Applica la strategia di Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore romano.
1894. Round Table, Tavola rotonda. Dà origine al movimento socialista, che si affianca al Comunismo per il globalismo massonico.
Liberalismo. Applica in varie istituzioni le idee liberali dell’Ottocento.
Repubblicani. Dal Liberalismo ottocentesco. Fortemente massonici e anticlericali.
Radicali. Proliferazioni massoniche del Socialismo e del Liberalismo, col Club di Roma sono particolarmente impegnati nella promozione del Piano Malthusiano (Fascicolo Contro la Famiglia, vari referendum, ecc.).
Partiti attuali. Sono frammentazioni dei partiti storici sopra elencati.
Il culto eucaristico, come è oggi ridotto, rischia il dissolvimento. Lo si vede dagli innumerevoli abusi che si verificano ormai nell’intera cristianità. Siccome la responsabilità ricade su di voi pastori, perché la gente ha obbedito ai vostri ordini, ci chiediamo: come mai sotto la copertura dell’obbedienza, talvolta richiesta con abusi autoritari come l’ordine di emarginare i tabernacoli non motivato da alcun documento ufficiale, è avvenuto tanto sfascio?
Un santo Padre Pio non avrebbe mai consentito alle riforme da voi imposte, perché era santo, come tanti altri che oggi piangono con lui. A chi gli chiedeva come mai la sua celebrazione del Sacrificio Eucaristico durasse così a lungo nonostante i dolori delle stimmate, il santo rispondeva: “Quando celebro sono appeso con Gesù sulla croce”. “Egli sapeva che il celebrante era Cristo stesso appeso in croce, mentre lui era il suo ministro.
Pensano così quelli che celebrano rivolti all’assemblea, distratti da chi entra e chi esce, preoccupati di compiacere i presenti con omelie passabili? E’ un aspetto che fa rimpiangere la celebrazione rivolta al Crocifisso, come auspicava il card. Ratzinger nel suo volume Lo spirito della Liturgia.
Ma quale santo avrebbe consentito al trattamento attuale dell’Eucaristia? Francesco di Sales, in visita al duomo di Milano in costruzione, a chi gli chiedeva se avesse visto tanta profusione di marmi rispose: “Che volete? La presenza di Gesù nel Tabernacolo ha talmente assorbito il mio spirito, che è scomparsa ai miei occhi tutta la bellezza dell‘ arte”.
Non c’è santo che non attingesse la sua forza dall’Eucaristia: ricordiamo Caterina da Siena che entrava in estasi con l‘anima più unita a Gesù che al proprio corpo. Ricordiamo Francesco d’Assisi che passava notti intere in adorazione, fino ai santi più vicini a noi, come Giovanni Eudes, Pier Giuliano Eymard, il Cottolengo, Giovanni Bosco, Gemma Galgani, e tanti, tanti altri.
Padre Pio non avrebbe certo scambiato gli inginocchiatoi con le poltrone, dato il suo forte senso della presenza di Dio. Non avrebbe dato la Comunione nelle mani, sapendo dove vanno a finire molte ostie consacrate. Non avrebbe ingombrato la Messa con riti distrattivi, come lo scambio della pace prima della Comunione, e dopo di essa con avvisi, canti e chitarrate o peggio (danze in calzamaglia, clown ecc.) per impedire un minimo di ringraziamento. Non avrebbe banalizzato così sacrilegamente il culto eucaristico, come ormai avviene dappertutto, salvo rarissime eccezioni.
Come mai è avvenuto tutto questo?
Non capite, pastori, che l’Eucaristia è il cuore pulsante della Chiesa? E’ Gesù nel tabernacolo il suo timoniere sino alla fine dei tempi, il suo Pane quotidiano, la sua Luce! Non capite che la Chiesa è Gesù Eucaristia che unisce a Sé i credenti per farne veri adoratori che adorino Dio in Spirito e verità!
Si sa che è stata una astuta infiltrazione massonica anche ai vertici dell’alto clero: è inutile nascondere questa realtà ormai di pubblico dominio con nomi e cognomi ben documentati. E’ stato pubblicato un documento di prelati che lavoravano alla dipendenza della massoneria per ribaltare i seminari. Che sacerdoti possono uscire da seminari disastrati da teologie frammentarie e infette di modernismo?
Da tanti anni il disegno massonico di distruggere la Chiesa è noto, e il primo attacco riguarda appunto l’Eucaristia: tolta l’Eucaristia anche le maestose cattedrali del nord sono ridotte a profonde prospettive di morte. Con la strategia di Quinto Fabio Massimo, il Temporeggiatore, l’operazione è conclusa: la fede nella Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia è in crisi di estinzione, e non sono soltanto i bambini a prendere l’Ostia nelle mani come un biscottino rituale privo di sapore.
Ma i pastori? La massoneria ha potuto contare e conta ancora molto sulla loro ignobile omertà. Che cos’è avvenuto in questi Vescovi, Preti, Consacrati?
Se fossero stati santi, la dissacrazione non sarebbe stata possibile. E’ avvenuta quella profonda crisi di fede chiamata progressismo, che in radice è umanesimo ateo. Ha preso le mosse dalla nuova esegesi, che ha dissolto la credibilità del Vangelo, e il resto è venuto da sé. L’attuale trattamento dell’Eucaristia è la documentazione inoppugnabile della mediocrità intellettuale e spirituale di gran parte del clero di oggi, quella che si è imposta sul resto riportando una vittoria contagiosa. Molti pastori sono privi di difese immunologiche spirituali.
Il dissolvimento dottrinale ha messo i pastori sul piano inclinato della mediocrità. Solo un sacerdote mediocre si permette di celebrare il Sacrificio Fucaristico con l’Eucaristia alle spalle, oppure di emarginare il tabernacolo, di trascurare le genuflessioni, di affidare l’Eucaristia a mani sacrileghe. E poi, cosa facciamo, reverendi Pastori, per arginare il dilagare delle Comunioni sacrileghe? E non è l’affievolirsi del doveroso timore di Dio a dissolvere il senso morale delle masse e la perdita della Fede? Diciamolo chiaro: la massa dei consacrati, fatte le debite eccezioni, è caduta nella tiepidezza, esponendosi alla condanna di Cristo: “Conosco le tue azioni. So che non sei nè freddo nè fervente. Fossi tu freddo o fervente. Ma siccome sei tiepido, nè fervente nè freddo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3, 15s).
Effetto scontato della tiepidezza è la perdita del discernimento spirituale:
Gesù consiglia di comprare da Lui stesso il collirio da spalmare sugli occhi per vederci (Ap 3, 18).
Come i farisei. Molti tra i pastori sono diventati ciechi e guide di ciechi. Non ci vedono più!
Gesù si lamenta: “Nell ‘Eucaristia, che Io vi ho donato a prezzo della mia morte in croce, voi vedete un semplice simbolo di umana condivisione, di solidarietà, come usate dire (anche i ladri sono solidali nel rubare!), e non il Pane che dà la Vita divina: ‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in Me, e Io in lui. Come il Padre il Vivente, ha mandato Me e Io vivo per il Padre, così pure chi mangia di Me vivrà per Me’ (Gv 6, 57s)”. Avete tolto di vista l’Eucaristia relegandola in un cantuccio per mettere bene in vista voi stessi! Ma siete davvero così belli? Prima Cristo vi accreditava come suoi rappresentanti, alla luce del candelabro dalle sette fiamme, i sette doni del suo Spirito. Oggi siete voi ad accreditare voi stessi, ma Cristo vi dice: “Non vi conosco! Via da me, voi tutti operatori di iniquità” (Lc 13, 25s).
E non è la peggiore iniquità quella dell ‘uomo empio, figlio della perdizione, l’avversario che si innalza al di sopra di quanto è chiamato Dio fino ad assidersi nel tempio di Dio (2 Ts 2, 3s), sul seggio riservato all’Altissimo?
Voi vi vergognate dell’umile talare di Cristo e preferite presentarvi in maniche di camicia ad assolvere ciò che Cristo non assolverebbe mai.
Voi superiori religiosi, così poco significativi, dissolvendo il Sacerdozio togliete il fondamento giuridico degli istituti sacerdotali e annullate il diritto all’obbedienza dei sudditi. Come possiamo avere stima e fiducia in voi?
Un Vescovo chiama i giovani di Taizé a dare testimonianza di fede nella sua diocesi: che testimonianza di fede possono dare se non credono nell’Eucaristia? E perché invece non ha mandato un centinaio di giovani adoratori della sua diocesi a Taizé a dare testimonianza di come si crede e sia adora? Ma crede ancora nel Vangelo questo Vescovo? Questo ecumenismo, che dà di volta al cervello di pastori mediocri, è un altro frutto della pochezza intellettuale e della tiepidezza di certi pastori dimentichi dell’intera Scrittura.
Che senso rimane agli altri aspetti del culto eucaristico?
L’adorazione, la benedizione eucaristica, le processioni, il Viatico?
Come auspicava un prete massone del secolo scorso, il sacerdote annunzia urbi et orbi la grande rivoluzione: il prete cessa di benedire per farsi sindacalista e imprenditore sociale. Siamo davvero lontani da questa metamorfosi satanica, se osserviamo tanti preti d’oggi che disertano il confessionale per organizzare passatempi e cene comunitarie meno faticose ed economicamente più redditizie di un’ora di adorazione?
Gesù ammonisce: “Se il sale diventa scipito, con che si renderà il sapore? A nidi ‘altro vale che essere buttato via e calpestato dagli uomini” (Mt 5, 13).
E molto clero è tale. Con che cosa si salerà? Il mondo è pieno di tutto, ma va inesorabilmente alla deriva: senza il Sacrificio Eucaristico di Cristo come farà ad affrontare la guerra mondiale che minaccia la distruzione dell’intero pianeta?
La riforma del culto eucaristico non dipenderà tanto dai sinodi o dalle adunate presbiterali, ormai soggette a divergenze di opinioni anche su cose sostanziali. E neppure dai saggi interventi del Magistero: vediamo come sono inascoltati, e come decisioni indifferibili vengono dissolte al momento in cui vengono alla luce. La santità della Chiesa dipenderà dalla santificazione del clero.
Dateci un clero santo, e i tabernacoli torneranno al loro centro.
Dateci un clero fervente, e l’Eucaristia sarà ricevuta in ginocchio.
Dateci un clero che abbia il senso vivo della Maestà di Dio, e i segni dell’adorazione rifioriranno come si deve.
Il decadimento del culto encaristico nasce dalla banalizzazione dei segni. E’ male facilitare tutto all’inverosimile perché tutti si accostino a ricevere il Signore. Avviene ciò che dice l’Apostolo: “Chi mangia e beve senza far distinzione di tal Corpo, mangia e beve la propria condanna. Perciò tra voi molti sono ammalati e infermicci, e un buon numero sono morti” (1 Cor 11, 29s). Non sono minacce vuote: gli esempi si moltiplicano tra gli stessi sacerdoti.
Non abbiamo timore di mancare del rispetto dovuto al clero. Molto clero ha tradito Cristo e la sua Chiesa, e continua a tradire anche noi. La correzione di chi sbaglia, e sbaglia in misura così tragica, non è un lusso: è un dovere. Diciamo senza mezzi termini ai nostri Vescovi, ai nostri Sacerdoti e ai Consacrati: “Avete sbagliato tutto! Tornate indietro! Convertitevi e credete al Vangelo!
Dina Mite
Devi parlare in chiesa? Non provocare un’acclamazione popolare, ma lacrime. Le lacrime di chi ti ascolta sono il tuo elogio più bello. E bada che un sacerdote deve dare sapore alla sua predica leggendo la Scrittura. Non ti voglio sentire acclamare, abbaiare, cianciare a vuoto, ma devi essere profondo in teologia e bene aggiornato sui misteri del tuo Dio. E’ proprio da ignoranti suscitare l’ammirazione verso di sé da pane del popolo incompetente con artifizi di parole e col parlare di corsa. Solo una faccia di legno può mettersi a spiegare ciò che non sa, e dopo d’aver indotto gli altri a crederci, autoconvincersi d’essere un pozzo di scienza. Non c’è cosa più facile che incantare il basso popolino privo d’istruzione con un discorso retorico, dato che esso, quanto meno capisce, tanto più ne è ammirato.
San Girolamo, Lettera al sacerdote Nepoziano, da Bettlemme anno 394, Vol. 1°, p. 436.
La dottrina della Chiesa ha sempre respinto la teoria dell’evoluzione materialista come incompatibile con il racconto della Creazione espresso nella Sacra Scrittura. L’assunto evoluzionista, anzi, era sorto come negazione di Dio.
Una rilettura penetrante del racconto della Creazione ci consente di affermare, per via opposta all’evoluzionismo ateo, che l’evoluzione è paradossalmente affermata dalla Scrittura in maniera molto più radicale e globale di quanto sostengono i materialisti, se nell’unico lampo d’Intelligenza Creatrice del Fiat Lux erano contenuti i successivi sviluppi della materia fino alla condizione attuale della natura.
Sono gli stessi scienziati a dirci che se la Luce percorresse lo spazio qualche chilometro in meno o in più della velocità a noi nota (299.700 chilometri al secondo), il cosmo attuale sarebbe del tutto diverso se non del tutto impossibile. Lo stesso ragionamento vale se l’acqua gelasse o evaporasse a un grado in più o in meno. La natura rivela una precisione matematica in tutto il suo essere e nelle sue trasformazioni, e una rigorosa interdipendenza tra le realtà materiali, tanto che lo strumento ineludibile di ogni ricerca scientifica è la matematica. Lo scienziato fa leva sul fattore precisione.
Ora è appunto questo fattore che impone una visione evoluzionista globale della Creazione, partendo dalla scoperta della trasformazione della Luce in Materia, per cui la Luce risulterebbe l’energia di base di tutta la struttura materiale del cosmo, e l’universo intero sarebbe condensazione di Luce.
Nel Lampo primordiale di Luce l’Intelligenza divina ha progettato con insondabile precisione matematica tutti gli sviluppi evolutivi della materia, dal condensarsi delle sconfinate galassie e dei pianeti, alla strutturazione degli atomi, alla fotosintesi dei vegetali, alla complessificazione delle molecole biochimiche, fino alla cellula animale e umana. Il lampo primordiale di Luce abbagliante conteneva già, nella mente divina, la complessissima struttura dell’occhio umano, con i sessanta milioni di antennine elettrochimiche televisive capaci di captare la gamma dei raggi luminosi. Altrettanto si dica del suono veicolato dall’atmosfera e dell’orecchio fatto per captare le onde sonore. E così delle altre strutture sensitive.
Il racconto biblico segue con precisione sorprendente questi stadi evolutivi con un linguaggio adatto alla comprensione dei semplici, e pone il problema dei successivi interventi di Dio nella Creazione. Tali interventi sono indispensabili per la comprensione dell’Evoluzione Cosmica, oppure sono semplici espressioni letterarie?
La risposta a tale quesito è data dal modo con cui una forma contiene la forma successiva: ad esempio la fotosintesi è già virtualmente contenuta nei suoi elementi costitutivi, oppure richiede un intervento particolare dell’intelligenza divina? Avviene per automatismo materiale o per una nuova spinta creativa? E’ virtualmente contenuta nelle possibilità di combinazione casuale della materia già organizzata, oppure è prodotta da un intervento ulteriore del Creatore?
Di certo l’intervento personale di Dio è indispensabile per la creazione dell’anima umana, che è al di là della materia. Ma la perfezione che vediamo nelle innumerevoli forme di vita vegetale e animale inclina a pensare a interventi divini quante sono le forme di vita esistenti: c’è un peso di intelligenza che va molto al di là degli automatismi materiali. E qualora la diversificazione delle forme di vita avvenisse per automatismi virtuali, l’Intelligenza divina sarebbe ulteriormente glorificata nelle sue insondabili capacità inventive.
Interventi graduali
E’ un dato scientificamente incontestabile che le successive forme degli esseri materiali emergono quando l’ambiente è preparato a riceverle, come la vita vegetale quando il clima terrestre adeguatamente raffreddato la rende possibile, oppure come gli animali quando è disteso il tappeto vegetale necessario a nutrirli, o come l’uomo che appare quando fiorisce il giardino festoso dell’Eden. E’ un programma evolutivo di interferenze insondabilmente complesse emerse con assoluta precisione matematica.
In questi molteplici gradi evolutivi occorre tener presente che ogni variazione degli esseri sia materiali che viventi avviene nell’intreccio con energie di fondo quali le radiazioni elettromagnetiche, la forza gravitazionale ecc., che influiscono notevolmente sugli stessi comportamenti statistici delle particelle elementari di base delle trasformazioni materiali. Ogni fase di sviluppo delle forme materiali si svolge in stretta connessione con tali energie di fondo, per cui il passato è sempre vivo e operante in modo imprescindibile nel presente.
L’evoluzione non è parziale: è globale, perché il Creatore ha concepito il cosmo in modo evolutivo, riservando a se stesso gli interventi rivolti a determinare nella natura salti di qualità, come la fotosintesi all’origine della vita vegetale, i complessi agglomerati molecolari, le innumerevoli forme cellulari all’origine delle specie animali, la creazione del corpo umano a coronamento della sua opera.
Si rifletta ad esempio sull’importanza delle radiazioni. Gli agricoltori sanno che la semina di ortaggi va fatta in luna calante, che consente una proporzione di radiazioni più adatta allo sviluppo dei semi. La densità delle radiazioni di ogni tipo – luce, raggi X, raggi gamma, ecc. – possiamo intuirla dal fatto che disparati apparecchi radio o televisivi recepiscono messaggi adeguati al proprio adattamento recettivo secondo diverse lunghezze d’onda anche sopra una superficie ristretta: da ogni punto luminoso si irradiano miriadi di sfere energetiche di ogni tipo, in cui siamo immersi più che in un bagno nel mare.
Menzogne dei “media”
Le teorie evoluzionistiche di derivazione materialista sono oggi spiazzate soprattutto dalle ricerche biologiche, le quali manifestano l’invariabilità dei cromosomi lungo tutto il percorso a noi noto della vita sulla terra. Nell’insieme le teorie evoluzioniste sono oggi abbandonate dalla maggior parte degli scienziati, ma vengono istericamente riaffermate dai media per preformazioni ideologiche interessate, e purtroppo rientrano nei programmi e nei testi di insegnamento scolastico sotto regia dei comunisti, i soliti sinistri nemici dichiarati della Verità.
Ciò che importa, in questo discorso, è il fatto che l’Evoluzione Cosmica si è verificata in modo assai più profondo e vasto di quanto tentano ancor oggi di schematizzare i maestri del materialismo ateo con gli assurdi ricorsi al caso o alla selezione trasformista. Essi trascurano il dato più importante della questione: l’Intelligenza, che nella materia è assai più densa della materia stessa. Non solo il Primo Lampo, ma un semplice raggio di Luce contiene un’Intelligenza tale da mettere in ginocchio tutti gli scienziati del mondo .
Dio ha dunque disposto i meccanismi evolutivi della materia dalla luce ai più complessi elementi atomici. Poi è intervenuto a immettere sulla terra la vita vegetale mediante la fotosintesi e le varie specie di vegetali, e infine a immettervi le cellule animali secondo la propria specie: dal momento in cui si passa dalla materia alla vita, i processi evolutivi prendono le mosse dai laboratori cellulari, e l’epigenesi ricapitola in certo modo la cosmogenesi. L’evoluzione passa dalla materia agli apparati cromosomici.
Si rifletta ad esempio sulla pianticella del mirtillo: la sua cellula contiene, mirabilmente armonizzate tra loro, con la programmazione degli adattamenti progressivi, tutte le istruzioni della chimica dei colori, dei sapori, dei profumi, e le istruzioni di ingegneria per la sospensione dei rami, la distanza delle foglie adeguata a una illuminazione ottimale, la recezione delle radiazioni, l’estetica meravigliosa delle forme, e altri provvedimenti biologici che la scienza è impegnata a scoprire. E questo avviene per tutte le forme di vita vegetale, e in modo più ancora complesso negli animali. Parlare di cieca causalità è un insulto all’intelligenza umana.
Creazione e Redenzione
Creando l’uomo, Dio gli ha infuso lo spirito come anima nel corpo (Gn 1, 27). Noi sappiamo di avere l’anima nell’esercizio della intelligenza e della volontà, ma che cosa sia quest’anima nessuno lo sa, neppure i dotti e gli scienziati. La radice profonda del nostro essere non ci appartiene: è un segreto del Creatore.
Dal momento che l’ovulo materno viene fecondato, l’anima dirige lo sviluppo del corpo e mantiene sull’organismo un influsso determinante in tutta l’esistenza umana. C’è un’interazione reciproca tra anima e corpo, come appare dal fatto che quando l’anima si orienta bene, tutto il corpo ne viene consolidato, e quando l’anima si smarrisce, anche il corpo ne subisce il disordine. A sua volta il corpo che si corrompe aggrava l’anima (Sap 9, 15). Il corpo è strumento dell’anima e verifica il proverbio ”Corpo sano è buon servitore, malato è cattivo padrone”. Tutta la creazione è finalizzata all’anima e alla sua vita eterna: di quanto vediamo oggi sulla terra, solo le anime sono imperiture, e il corpo risorgerà come loro strumento sensitivo.
La Sacra Scrittura ci rivela il nodo misterioso che tiene insieme tutte le trame insondabili dell’Evoluzione Cosmica: “Per Lui create,a Lui sono rivolte tutte le cose, e tutto sussiste in Lui” (Col 1, 16s). La Creazione ha nel Verbo di Dio Gesù Cristo l’origine, il fine e la consistenza. Al termine del suo lavoro il Creatore si è piegato sulla sua opera e con soddisfatta ammirazione, specchiandosi nel suo Verbo “vide quanto aveva fatto, ed ecco che stava assai bene” (Gn 1, 31), che tutto era perfetto.Anche la libertà dell’uomo con la capacità di peccare, che avrebbe reso possibile la manifestazione della divina Misericordia.
Agli inizi dell’umanità tutto era armonia di vita, ma dopo il peccato di origine, nel suo cammino verso l’eternità l’uomo si imbatte nel male, un male che ha indotto un disordine nell’intera creazione, segnata da una lotta incessante tra i suoi elementi: disordini atmosferici con cataclismi e uragani, lotta per la sussistenza tra vegetali e animali, soprattutto disordini nel cuore dell’uomo, bisognoso di Redenzione dal peccato.
Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto Uomo, con il suo Sacrificio redentivo non solo salva le anime, ma mira a liberare dal male anche i corpi, e conferisce agli Apostoli il comando di scacciare i demoni e guarire i malati. Gesù ci dimostra quindi il quadro della Creazione nella sua globalità con le reciproche interferenze tra il mondo naturale e quello soprannaturale, tra gli uomini e gli angeli, tra lo spirito e la materia.
Nel Vangelo ritorna in primo piano il comando di scacciare i demoni: sono loro la causa del male nel mondo, sia indirettamente perché hanno indotto e inducono al peccato, sia perché tramite il peccato provocano tanto male anche nei corpi. Molti mali, più di quanti pensiamo, hanno origine da Satana, e Gesù dona efficacia agli esorcismi, alle benedizioni, ai sacramentali e soprattutto ai sacramenti della Chiesa, ricordando che noi non abbiamo da lottare solo contro la carne e il sangue, ossia le fragilità della nostra natura, ma anche contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti maligni sparsi nell’aria (Ef 6, 12). Il Battesimo introduce il cristiano nella vita soprannaturale e difende i bambini da Satana, che disturba anche la più tenera età.
Gesù e i suoi Santi compiono guarigioni miracolose, ma la guarigione dalle malattie promessa da Gesù Cristo avviene in modo fondamentale e molto ampio mediante la liberazione dal peccato portata dal suo Vangelo: un comportamento morale sano e ordinato, alimentato dai Sacramenti e dalla preghiera, evita tante malattie del corpo, non solo quelle dovute a intemperanze nel mangiare, nel drogarsi, e nell’uso disordinato degli strumenti, ma anche quelle che derivano da dispiaceri, tradimenti, offese, cadute personali umilianti.
La natura, pur con le sue meravigliose perfezioni e capacità di sviluppo, ha bisogno di Redenzione: essa geme e soffre le doglie del parto (Rm 8, 22), in attesa di un mondo nuovo in cui non entra nulla di impuro (Ap 21, 27).
DINA MITE
“Sia che viviamo sia che moriamo siamo del Signore” (Rm 14, 8).
Questa espressione di san Paolo ci porta alle radici della nostra fede cristiana. Siamo del Signore: è un’appartenenza legata al nostro essere, un diritto inalienabile di Dio, e un mio dovere ineludibile di riconoscerlo. Sono da Dio, quindi sono di Dio e sono per Dio.
Siamo di Dio perché da Lui creati e da Lui redenti. Creazione e Redenzione sono i due cardini della nostra Fede.
Creazione
“Io mi sono trovato fatto”. La mia esperienza fondamentale è questa: non io ho acceso la mia luce, me la sono trovata accesa. Come sia avvenuto è per me mistero, come rimane mistero ciò che io sono.
Percepisco di avere un corpo, ma non sono in grado di far spuntare un capello sul mio capo, e la natura del corpo mi sfugge. Migliaia di scienziati sono impegnati a scoprire i segreti dell’occhio, degli orecchi, della circolazione del sangue, dei battiti del cuore, e mi dicono meraviglie, ma rimane sempre molto da scoprire.
Ho coscienza di me stesso. Ho un’anima spirituale. Come sia spuntata questa autocoscienza, come sia fatta non lo so: la sua radice mi è del tutto ignota. Eppure ragiono, e la luce della ragione mi porta a distinguere le cose, a intuirne le essenze, a distinguere il bene dal male.
Anche l’anima, così misteriosa, mi conferma la mia dipendenza da un Altro. I genitori mi hanno trasmesso la vita, ma sono nelle mie stesse condizioni di impotenza a spiegarmi il mistero di me stesso. Il filo diretto è con un Altro, che tiene il segreto della mia entrata nella vita.
La Scrittura mi rivela: “Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò” (Gn 1, 27). Questa affermazione è il fondamento della dignità dell’uomo: anche un re nasce con una dignità infinitamente superiore alle sue attribuzioni regali.
L’immagine di Dio che porto in me stesso è l’anima spirituale che mi rende autocosciente e libero, e in cui si rispecchia il pensiero di Dio, il suo disegno su di me e sul mondo che mi circonda, la sua Verità. Questa Immagine è impressa dal Verbo, che è la Luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (Gv 1, 9), come fondamento di tutta la razionalità di quanto esiste. Questa immagine mi guida, orienta le mie opzioni e azioni nella direzione giusta, mi giudica.
Quindi l’uomo in quanto uomo ha già in se stesso il corredo dei suoi orientamenti razionali e anche il criterio per distinguere il bene dal male. La Rivelazione di Dio all’umanità, contenuta nella Scrittura, non è che l’esplicitazione e la conferma di quanto questa immagine contiene. Per questo il giudizio di Dio su coloro che non hanno il dono della Fede non è che la conferma del giudizio dell’uomo sulle proprie azioni. Il primo Vangelo, la prima Rivelazione è nell’atto creativo che ci apre alla vita. Per questo ogni peccato è inescusabile: “Fin dalla creazione del mondo, infatti, gli attributi invisibili di Dio, come la sua eterna potenza e la sua divinità, con la riflessione della mente sulle cose create si ravvisano”. Perciò gli atei “sono inescusabili, perché pur conoscendo Dio non lo hanno onorato come Dio né gli hanno reso grazie, ma vaneggiarono nei loro pensieri e la loro mente divenne ottusa” (Rm , 20s; si veda anche Sap 13, 1s ).
La Creazione rivela un progetto unitario. Il cosmo è uscito da un unico lampo della Mente di Dio: nel “Fiat lux” erano contenuti tutti i suoi potenziali sviluppi: del cosmo materiale, dall’energia luminosa ai colossali laboratori dell’atomo che sono le galassie stellari, alla clorofilla, alle cellule animali e al corpo dell’uomo. Gli Angeli, puri spiriti, e l’anima umana sono creati da un intervento tutto speciale dell’Onnipotenza divina. Tutto il cosmo si armonizza in una unità razionale in cui gli elementi sono correlativi: se la luce corresse a un chilometro in più o in meno, se l’acqua non gelasse a zero gradi, se la forza di gravitazione fosse lievemente diversa, il mondo attuale non sarebbe possibile. Una incrinatura pur minima dei rapporti molecolari renderebbe impossibile la fotosintesi, come ogni altro processo vitale. Nella Creazione c’è quindi l’Ordine, la Legge per il retto orientamento della vita, sia fisica che spirituale e morale.
E c’è anche il giudizio sul male, perché il peccato entra nel mondo come conseguenza della natura libera dell’uomo. Ed ecco che l’uomo pecca, e nel peccato ha una vaga percezione della morte: “Per peccatum mors” (Rm 5, 12).
Il disegno di Dio, la sua volontà sono norme di sussistenza e di vita. I suoi comandamenti, incentrati nell’amore, sono la norma inderogabile della mia vita morale, e l’uso della libertà deve tener d’occhio questa verità: “Nella tua voluntade è nostra pace” (Dante), mentre fuori di questa volontà c’è disordine e morte. Si comprende allora lo scompenso interiore e sociale del peccato, che diventa germe cancerogeno per il peccatore e il suo ambiente.
Redenzione
Il secondo perno della dottrina cristiana è la Redenzione: creati e redenti, ossia ricomprati, ricuperati dal sangue di Cristo.
La Creazione non ha incontrato ostacoli all’onnipotenza di Dio. “Dio disse:‘Sia fatta la luce’. E luce fu” (Gn 1, 1s). La Redenzione invece trova l’ostacolo nella volontà libera dell’uomo. Se Dio togliesse la libertà, l’uomo non sarebbe più uomo, e Dio non può rinnegare se stesso. Occorreva rigirare l’ostacolo e salvare l’uomo mediante la sua libertà. La Redenzione doveva contare su questa componente umana, e Dio trovò il modo mirabile di salvare l’uomo mediante l’Incarnazione del Verbo: il Figlio di Dio fatto Figlio dell’Uomo avrebbe riparato l’onta fatta a Dio con il peccato, offrendosi come vittima di espiazione per i peccati del mondo e come nostro esemplare per giungere a Dio.
Questo atto avrebbe potuto essere un semplice inchino, ma è mistero insondabile che Dio ha assunto su di Sé la sofferenza, e quale sofferenza! Giustamente la Chiesa proclama: “Deus qui humanae substantiae dignitatem mirabiliter condidisti e mirabilius reformasti: hai creato in modo meraviglioso, e hai riformato in modo ancor più meraviglioso” (off. della Messa preconciliare); e anche: “O felix culpa quae tantum meruisti habere Redemptorem!: colpa felice per così grande Redentore!”.
La misericordia infinita di Dio è però incompatibile col peccato: se Dio perdonasse coprendo il peccato - come dice Lutero - sarebbe in contraddizione con se stesso, perché fascerebbe la piaga senza guarire il cancro. Dio perdona convertendo, ossia riportando il cuore dell’uomo nel suo ordine. La Scrittura usa espressioni cancellare la colpa, creare un cuore puro, rinascere dall’Alto, rendere bianco come la neve, gettare i peccati in fondo al mare, ecc.
La Redenzione comporta tutti i mezzi messi in atto dalla divina Misericordia per riportarci alla santità originaria e alla salvezza eterna:
l. La Rivelazione con la quale Dio interviene nella storia per aiutarci a restaurare la Verità perduta. Satana, gran Seduttore dell’0rbe abitato (Ap 12, 9), fin dalla seduzione di Eva esercita, Dio permettendo, una seduzione enorme sull’intelletto umano. La storia delle religioni documenta fino a che punto è stato falsato il concetto di Dio e anche dell’uomo e il senso globale dell’esistenza. Ne abbiamo un esempio drammatico nel sacrificio umano diffuso in tutto il mondo antico sotto pretesto religioso. Le religioni attuali manifestano lo smarrimento del vero concetto di Dio nella storia umana, e non si parli tanto di semi di verità nascosti nei vari terreni religiosi, quanto piuttosto della urgenza di riportare i popoli al vero culto di Dio. Si rifletta che anche le azioni buone e le nozioni promosse dalle religioni non sono mai sante, ma sono viziate in radice dalle motivazioni errate che le ispirano. Che vale l’elemosina se offerta per un falso concetto di Dio e dell’uomo?
I profeti dell’Antica Alleanza si susseguivano a riportare Israele al culto vero di Dio, ossia a ricondurre il cuore dell’uomo nella Verità.
2. L’Incarnazione del Verbo. E’ l’occhio del progetto salvifico di Dio. Assumendo la natura di uomo, il Figlio di Dio ripara l’offesa fatta al Padre e ripara la natura umana con un amore salvifico che va ben oltre la misura della pura giustizia. La sua Passione e Morte in Croce ci danno dell’amore divino una misura che trascende ogni nostra comprensione.
“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a Me” ha detto Gesù. La Croce è la celeste calamita che unifica l’umanità redenta, nella quale Gesù si insedia come Buon Pastore che riunisce il gregge disperso per ricuperarlo a Dio.
3. La Chiesa, sacramento visibile dell’unità salvifica (LG 9d,). Gesù ha fondato la Chiesa come sua continuità sino alla fine dei tempi, e in essa si è insediato come Buon Pastore che la nutre alla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia, facendo di essa il suo Corpo Mistico.
Nel pensare la Chiesa non si può trascurare la sua indole redentrice, emanante dal Crocifisso. L’aspetto conviviale si compie solo in modo imperfetto sulla terra: è essenza del Paradiso. La gloria di Cristo è la sua Croce!
La Chiesa è Gesù Eucaristia. E’ Lui che l’ha fondata sulla roccia di Pietro affidandogli lo scrigno incorruttibile della Verità con il carisma dell’infallibilità in materia di Fede e di Morale (Potestas Docendi), il primato di Pastore universale (Potestas Regendi), il potere di legiferare in materia sacramentale (Potestas Sanctificandi).
E’ Gesù stesso che nutre la sua Sposa alla duplice mensa del Vangelo e del Pane di Vita.
E’ Lui il Buon Pastore che guida la Chiesa e la sostiene sino alla fine dei tempi per introdurla nella Gerusalemme celeste: “Le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa… Ed ecco che Io sono con voi sino alle fine dei tempi”. La Chiesa, e solo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, è dotata di tutti i mezzi per redimere l’umanità e riportarla a Dio.
Gesù ha pregato “Che tutti siano Uno come tu Padre in Me e Io in Te”. Smembrando l’unica vera Chiesa fondata da Gesù, i fratelli separati hanno smembrato la Verità e la Carità. Essi si appellano alla parola di Dio, ma il Vangelo è contro di loro, perché essi rinnegano ciò che del Vangelo è il dono più alto, indispensabile alla sussistenza della Chiesa: la Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia. Come i discepoli di Cafarnao, essi hanno voltato le spalle a Gesù per il suo discorso sul Pane di Vita, svuotando le loro chiese dalla presenza viva di Cristo. Un ecumenismo di unità nelle diversità che li lasci come sono è contro il disegno salvifico di Cristo, che vuole la conversione dei dissidenti alla vera Fede.
Dina Mite
Tutto è pesato da Dio!
“La Sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la Croce che Egli ti invia dal profondo del suo Cuore come un dono prezioso.
Prima di inviartela Egli l’ha contemplata con i suoi occhi onniscienti, l’ha meditata con il suo intelletto, l’ha esaminata al lume della sua sapiente giustizia. E le ha dato calore stringendola tra le sue braccia amorose.
L’ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve. "
San Francesco di Sales
NON SEI CATTOLICO
- se non partecipi abitualmente con devozione alla celebrazione della santa Messa domenicale e festiva;
- se non professi che nella santa Eucaristia è presente veramente, realmente e sostanzialmente, il corpo, il sangue, l'anima, la divinità di Gesù Cristo;
- se non ammetti che puoi commettere peccato mortale trasgredendo gravemente la legge di Dio, restando privo della sua grazia;
- se non credi che per riacquistare lo stato di grazia sia necessario confessare tutti e singoli i peccati gravi ad un sacerdote in segreto e riceverne personalmente l'assoluzione;
- se pensi che, pur riconoscendoti in stato di peccato mortale, sia possibile accostarti alla santa comunione eucaristica senza prima confessarti;
- se non accedi al sacramento della penitenza o confessione, chiedendo personalmente e in segreto l'assoluzione del sacerdote, almeno una volta all'anno;
- se non ti accosti per ricevere la santa comunione eucaristica in stato di grazia almeno nel periodo pasquale;
- se non ti impegni seriamente ad osservare tutti e singoli i comandamenti della legge di Dio e i precetti della Chiesa;
- se non confessi tutte e singole le verità contenute nel catechismo della Chiesa cattolica.
Se non sei cattolico puoi diventarlo! È una somma grazia;
è una immensa felicità
Andrea Gemma,
Vescovo di Isernia-Venafro.
A Gerasa la legione dei demoni ha chiesto a Gesù di poter entrare nei porci, e i porci si misero a correre all’impazzata per gettarsi nel lago (v. Mt 8, 28s; Lc 8, 26s). Oggi i demoni non chiedono neppure il permesso a Gesù di gettarsi nei porci, perché folle immense di peccatori si mettono volontariamente a sua disposizione e lo invocano in aiuto. Sono migliaia e migliaia di pornografi in tutte le aree dello spettacolo, televisione, rotocalchi, riviste, pubblicità che fanno gara ad accumulare quattrini con la tecnologia dello scandalo. Sono migliaia di figlie di Eva che amano farsi fotografare senza foglie di fico, sono migliaia di servi di Mammona impegnati in incassi enormi mediante la grande industria dello scandalo: pornografia, prostituzione, orge d’ogni tipo. Socialisti, comunisti, massonerie e rivoluzionari in genere si servono della pornografia e della malavita organizzata per i loro luridi interessi (v. I padrini della pornografia, Piano Maltusiano, ecc.).
Si sa che Gesù con gli scandalosi non è tenero: “Guai a colui per la cui opera avvengono gli scandali: meglio è per lui se gli legano una macina da mulino e lo gettano nel mare, anziché scandalizzare uno di questi piccoli” (Lc 17, 1s).
Queste frotte di scandalosi, posseduti da Satana, corrono senza dubbio all’impazzata verso l’abisso di fuoco eterno che è l’inferno. Non occorre che Lo credano: credere è necessario per non andarci, non per andarci.
I demoni che tormentavano l’indemoniato di Gerasa erano legione (Lc 8, 30), come dissero a Gesù. Tra questi demoni c’era anche Catramillo, chiamiamolo così per non lasciarlo anonimo come diciamo milite ignoto, pensando al catrame: il catrame è il residuato della decomposizione, è sporco nero, ha odore nauseante e dove si appiccica non si riesce a lavarlo col sapone: tutte qualità di base dei demoni che infestano i volgari scostumati. Uno spirito immondo, insomma, che ama insozzare. Tale è pure quello della parabola della stanza spazzata.
La stanza spazzata
La stanza vuota ci illumina su un altro fatto spiegato da Gesù stesso:“Quando lo spirito immondo è stato fatto uscire dall’uomo, si aggira per luoghi deserti in cerca di riposo, ma non lo trova. Allora dice: ‘Ritornerò nella mia casa da cui sono stato cacciato’, e tornato in essa la trova disabitata, pulita, e adorna. Allora va, conduce con sé altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrati vi pongono dimora, in modo che la nuova condizione di quell’uomo diviene peggiore della prima” (Mt 12, 43s; Lc 11, 24s).
Il demonio può essere scacciato mediante l’esorcismo, e soprattutto mediante la confessione. Ma se l’uomo si accanisce a voltare le spalle a Dio, Dio lo rispetta, ma se ne va, e quell’anima rimane disabitata da Dio e addirittura pulita e adorna a disposizione dello spirito immondo e di altri spiriti peggiori di lui. San Macario ammonisce: “Guai all’anima disabitata da Cristo! E’ una nave senza timoniere, avvolta dalle tenebre in un mare agitato, sconquassata dagli spiriti maligni e destinata alla rovina” ( v. il magnifico sermone di San Macario, in Ubi Petrus).
E’ assai pericoloso vivere nel peccato! L’anima non abitata da Dio diventa facile dimora del demonio, il quale non può portare che guai. C’è ad esempio chi lamenta una disgrazia: “Perché questo incidente d’auto, questa caduta che ha rotto le ossa, questo bambino nato deforme, questo tradimento coniugale…?”. I mali possibili sono infiniti, e troppo spesso si bestemmia e si dice: “Dov’era Dio che ha voluto questo, che ha permesso questo?”. Dio ama l’uomo, lo rispetta, lo attende con pazienza alla conversione, non gode della morte del peccatore, ma che si converta e viva (Ez 18, 22), ma quando si dà adito al demonio, questi agisce da pari suo, da menzognero e omicida, non solo provocando dannazione e mali spirituali, che sono i peggiori, ma anche disgrazie terrene, che Dio permette perché il peccatore capisca e si converta, ma che il diavolo inasprisce istigando a bestemmiare, così che la condizione del peccatore diventa peggiore di prima.
“Sanate i malati”
Inviando gli Apostoli e i discepoli in missione, Gesù da’ sempre, come primo comando: “Nel mio nome scacciate i demoni”, aggiungendo poi “Guarite i malati e predicate il Vangelo” (v. Mt 10, 1s; Mc 3, 13s; 6, 7s; Lc 6, 13s; 9, 1s; 12, 31s; 10, 3s). Il modo più esteso e abituale di guarirci dalle malattie e da altri mali è quello di liberarci dal peccato e farci accogliere il Vangelo.
Pensiamo quanti mali sono diretta conseguenza del peccato. Quanti sono vittime della gola, che fa ingrassare, provoca scompensi cardiaci, scombina l’equilibrio ormonale, anticipa la morte! Osservavo come gran parte della gente è fisicamente sformata, e un bravo medico mi disse: “La gente oggi mangia troppo. Voi preti dovreste farvi promotori di una cultura diversa da quella seguita dalle masse: dovreste riportare alla sobrietà, cominciando col darne l’esempio voi stessi”.
I peccati prematrimoniali sono una pessima premessa alla nascita e all’armonia di una famiglia: con la facilità in cui molti fidanzati si concedono, si tradiscono nel matrimonio, divorziano, provocano malattie e scompensi nei figli. Alle Ghiaie di Bonate la Madonna, che si è presentata con Gesù Bambino e San Giuseppe come Regina della Famiglia, disse che molti bambini nascevano deformi per i peccati dei genitori.
Altrettanto si dica di tutti gli altri vizi e peccati: la lussuria, l’ira, l’alterigia, l’avarizia, l’invidia, l’accidia! Educandoci al dominio di sé, alla sobrietà, al rispetto, in una parola facendoci vivere il suo Vangelo, Gesù ci libera da una quantità enorme di malattie e di disgrazie provocate in noi da Satana mediante il peccato di ogni genere.
Data l’interdipendenza reciproca tra anima e corpo, i medici dovrebbero considerare l’influsso benefico della grazia di Dio sulla salute fisica e anche sulla bellezza del volto, mentre sono note le impronte indotte da passioni perverse e una esistenza disordinata. Il santo medico Giuseppe Moscati ai suoi ammalati dava spesso per cura una buona confessione. Una donna attribuisce la sua rara bellezza al fatto che non usa cosmetici e che ha il cuore colmo di amore per Dio e il prossimo. L’anima plasma il corpo dell’uomo.
Satana non è bello
Satana è menzognero, è “padre della menzogna. Quando dice menzogne parla secondo la sua natura, perché in lui non c’è verità” (Gv 8, 44s). Ha ingannato i progenitori, e tutta la Scrittura documenta come egli è l’artista dell’inganno, e rende menzogneri coloro che lo servono. Trotzky ha dichiarato che il comunismo si è diffuso con “tonnellate di menzogne”. La rivoluzione francese, come tutte le altre che l’hanno seguita (russa, spagnola, cinese, vietnamita, ecc.), sono immancabilmente precedute e conservate da campagne di diffamazioni e falsità. Voltaire diceva: “Calunniate, calunniate: qualcosa resterà”.
La massoneria, gran loggia di Satana, domina la politica e si nasconde dietro istituzioni di beneficenze, e l’attuale gran maestro della massoneria italiana ha dichiarato, per consueto stile massonico, che la massoneria non c’entra con la politica, mentre si sa che il mondialismo politico è la sua ragione d’essere. Non a caso i promotori della rivoluzione sono specialisti della propaganda, e dove arrivano si impadroniscono dei media per sedurre i cervelli imbottendoli di falsità.
Satana è omicida (Gv 8, 44), e lo constatiamo in dimensioni massicce nelle rivoluzioni e guerre da lui suscitate, e nel martirio in atto molto più esteso che al tempo dell’impero romano: le vittime del comunismo, dell’Islam e di altre situazioni, non si contano più.
Da Robespierre a Lenin a Stalin fino ad oggi la rivoluzione inizia all’insegna del terrore: è il metodo più spiccio per soffocare reazioni e soggiogare i popoli. Quando Tito puntò alla conquista dell’Istria provocò il terrore delle foibe. Quando i partigiani comunisti tentarono di conquistare l’Appennino emiliano aggredirono d’improvviso con torture inaudite famiglie inermi. Il terrore fu programmato nei particolari per la conquista della Spagna (W. Carr, Pawns in the Game, cap. 15, ecc.).
Satana è ladro di anime da lui rapite a Dio, ma anche di beni terreni. Egli dirige gli affari dell’impero di Mammona facendo luccicare l’oro, e tramite il denaro ottiene che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, si facciano un marchio sulla mano e sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere se non chi ha il marchio, il nome della Bestia e la cifra del suo nome: 666 (Ap 13, 16s).
Napoleone col pretesto di estendere la rivoluzione in Italia si impadronì di una enorme quantità di tesori e opere d’arte, e dove arrivava requisiva decine di migliaia di cavalli e altro bestiame, col pretesto che la guerra doveva essere finanziata dalle nazioni da lui “liberate”. Stalin dagli orrori indicibili della guerra di Spagna fece arrivare su tre navi settemila casse d’oro (Carr, cit., cap. 14). L’Apocalisse lo definisce gran seduttore dell’orbe abitato (Ap 12, 9). L’arte della seduzione è da lui maneggiata con maestria sofisticata, data dalla sua intelligenza satanica e dall’esperienza plurimillenaria. Sa trasfigurare se stesso in angelo di luce (2 Cor 11, 14), trasfigura la mela ad Eva facendola sembrare buona da mangiare, piacevole a vedersi e appetibile per acquistare conoscenza (Gn 3, 5), ed esercita un potere trasfigurante su ogni aspetto del peccato. Quanti fidanzati, invece di pregare Dio per una scelta che impegna la vita, sono sedotti dalle sirene della bellezza e pagano la propria stoltezza con matrimoni d’inferno!
La sua presenza oggi si rivela tale con una evidenza che impressiona, cominciando dalle università, le prestigiose cattedrali della stoltezza laica ostile alla Prima Verità, fino agli ambienti politici, sindacali, commerciali. Tutto nei loro incontri si svolge nella normalità, senza accorgersi che l’ispiratore sublime della mentalità di base e di molte iniziative è Satana, il principe di questo mondo, il quale oggi giunge perfino a farsi adorare come dio nelle messe nere, a mettere il proprio timbro simbolico sui centri mondialisti dell’informatica (il grande computer mondialista è chiamato La Bestia, e ha per chiave di apertura il simbolo 666).
Come principe di questo mondo (Gv 12, 31) si insedia nei centri del potere per esercitare più agevolmente il suo influsso malefico, e ha avuto perfino l’ardire di tentare Gesù mostrandogli i regni del mondo: “Lo trasportò sopra un monte altissimo, e mostratigli tutti i regni del mondo e la magnificenza loro, gli disse: ‘Tutte queste cose ti darò se prostrato mi adorerai’” (Mt 4, 8s).
E’ il programma del mondialismo massonico, che induce i capi degli stati a chiedere a Satana un aumento di potere per giungere presto al dominio planetario. La terza guerra mondiale è già decisa: si attende solo l’occasione per accenderla, e questo avverrà come un lampo.
Criteri di discernimento
La Scrittura ci istruisce sui suoi metodi di seduzione, e Gesù ci ha dettato il principio fondamentale del discernimento: dai frutti si giudica l’albero (v. Mt 7, 16). Sant’Ignazio, maestro del discernimento spirituale, commenta che Satana lo si ravvisa nella sua coda serpentina, ossia negli effetti malefici che lascia nell’anima e anche nel corpo.
Stupisce il vedere come le masse, che hanno ancora negli occhi il ricordo dei mali immensi provocati da guerre, rivoluzioni e sconvolgimenti della natura, vengano sedotte così supinamente dai maestri della menzogna.
Il demonio fin dalle origini dell’uomo è riuscito perfino a persuadere i popoli a offrirgli sacrifici umani, praticati in tutto il mondo antico, e di cui restano testimonianze nei tofet di Sulcis in Sardegna, nelle piramidi azteche e in tanti altri reperti, orridi sacrifici riattivati dai satanismi di oggi, e sarebbe un guaio enorme per noi se Gesù stesso non ci avesse aperto gli occhi con la sua parola evangelica.
Dobbiamo tuttavia tener presente che il possesso peggiore di Satana non è tanto la possessione, subita anche da santi, ma lo stato di peccato, che conduce all’inferno per l’eternità. Gesù ci avverte: “Non temete coloro che uccidono il corpo, ma piuttosto colui che può gettare anima e corpo nella Geenna” (Mt 10, 28).
“Chi fa il peccato è schiavo del peccato”(Gv 8, 34), e solo Gesù, che interviene come più forte di Satana (v. Lc 11, 22s ), può disarmarlo e liberarci.
Ecco le regole di discernimento sull’azione demoniaca.
Come discernere
L’azione di Dio in noi si svolge nella parte più forte di noi stessi, che è lo spirito, e se Dio vuol ottenere qualcosa da noi, illumina la nostra intelligenza e dissipa gli intralci alla volontà; Satana invece fa leva sui lati deboli dell’uomo: la sensibilità, la fantasia, l’emotività, la stanchezza. Tenta Gesù nel momento in cui è sfinito dal digiuno nel deserto: “Di’ che queste pietre diventino pane” (v. Mt 4, 3s ).
Gesù ci avverte: Vegliate e pregate, per non cadere nella tentazione, perché lo spirito è pronto, ma la carne è debole (Mt 26, 41).
Per farci cadere, Satana agisce come un condottiero che esplora una fortezza per cercarvi i lati più vulnerabili: c’è chi è più fragile per l’ira o l’impurità, l’accidia, l’invidia. L’Apostolo ci avverte che circuisce come un leone ruggente cercando chi divorare, ed esorta di difenderci con l’arma della fede (1 Pt 5, 8).
Satana seduce mediante la confusione, come la seppia che si nasconde dietro una cortina fumogena. La dottrina evangelica è limpida, ma il buon seme viene soffocato dalle gramigne della mentalità mondana in cui viviamo. Il sottofondo culturale mondano condiziona profondamente la nostra mentalità: è la zizzania che soffoca il buon grano. L’azione di Dio in noi è segnata da semplicità e chiarezza, le dottrine del nemico appaiono sofisticate, verbose, complicate.
Dio, che è Verità, propone cose serie e consistenti, Satana cose false: si trasfigura in angelo di luce. La sua vastissima seduzione delle intelligenze è documentata dal fatto che raggira l’intelligenza degli intelligenti in modo che essi, per un po’ di effimera gloria mondana, giochino l’eternità.
“E’ proprio dell’angelo cattivo, che si trasforma in angelo di luce, insinuarsi con pensieri conformi all’anima giusta, e poi a poco a poco trascinarla nei suoi inganni occulti e intenzioni perverse. Dobbiamo molto osservare il corso dei pensieri, se l’inizio, il mezzo e il termine è tutto buono e tende pienamente al bene. Se il corso dei pensieri termina in qualche cosa cattiva o meno buona, e infiacchisce e turba l’anima, è chiaro che procedono dal cattivo spirito” (S. Ignazio, Esercizi 333).
La sua forza è la debolezza dell’uomo. Satana è un cane legato, che non può nulla se non lo si avvicina in modo avventato, e non entra nelle cose del mondo se non mediante l’uomo. Se l’uomo è spiritualmente forte e lo respinge, se ne va, altrimenti “non c’è bestia tanto feroce quando il nemico dell’umana natura nel proseguire il suo maledetto disegno” (S. Ignazio, Esercizi 325).
“Si comporta come un falso amante che vuole rimanere occulto e non venire scoperto…Vuole che le sue suggestioni siano tenute in segreto, ma quando l’anima le scopre a un buon confessore, gli dispiace assai”, perché prevede di non potere raggiungere il suo intento malvagio (S. Ignazio, Esercizi 326). Per irretire le anime nei suoi intenti, il demonio diffama la Chiesa e i suoi sacerdoti in modo che gli ignoranti non vengano istruiti e i peccatori non si accostino ai sacramenti della salvezza, non sappiano perché vivono, non pensino alla sorte eterna, vivano nell’ignoranza e nel peccato.
Dai frutti si giudica l’albero. E’ bene tener presente l’istruzione dell’Apostolo sui frutti dello spirito e i frutti della carne, che è il terreno preferito da Satana per i suoi intenti malvagi. “Procedete secondo lo spirito e non appagherete le voglie della carne, perché la carne ha voglie contrarie a quelle dello spirito e lo spirito a quelle della carne: c’è opposizione radicale tra loro, affinché non facciate ciò che volete.
Opere della carne sono fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, malefizi, inimicizie, contese, gelosie, ire, caparbietà, discordie, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose simili a queste, che chi le commette, come già vi ho avvertito, non parteciperà al regno di Dio.
Frutto invece dello spirito è carità, gioia, pace, pazienza, affabilità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza…Coloro che appartengono a Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue voglie. Se viviamo secondo lo spirito, seguiamo come norma lo spirito” (v. Gal 5, 16s).
Non dimentichiamo quindi l’ammonimento dell’Apostolo: “Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere agli assalti del diavolo, poiché non abbiamo da lottare contro la carne e il sangue soltanto. La nostra lotta si svolge contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti maligni sparsi nell’aria. Prendete dunque l’armatura di Dio così che possiate tener fronte nel giorno cattivo, e dopo aver messo tutto in opera restare saldi in piedi… Impugnate lo scudo della fede, col quale potete estinguere i dardi infuocati del maligno. Prendete l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio” (Ef 6, 10s).
Ma come difendersi da Satana, se contro tutte le affermazioni della Scrittura lo si considera solo come mitizzazione del male? L’astuzia peggiore di Satana è di far credere che egli non esista. E tuttavia molti si rivolgono a lui ricorrendo a ogni specie di maghi e fattucchieri che realizzano il detto evangelico: “La condizione dell’uomo diventa peggiore”.
Il ricorso all’esoterismo di maghi e simili è oggi un’epidemia sociale. Se ne fa pubblicità in tutta l’area dei media, televisione, internet, rotocalchi, ecc.: basta aprire un elenco telefonico per averne foto e recapiti. E’ un mondo di affari gestiti da Satana, il quale può dare all’inizio un contentino, ma seguito ben presto da mali di cui persone e famiglie fanno grande fatica a liberarsi. Neppure l’esorcismo ha efficacia se non ci si converte ricorrendo al sacramento della confessione.
La Scrittura non dice invano: “Non deve trovarsi in te chi pratica la divinazione, il sortilegio, l’augurio, la magia, chi fa incantesimi, chi consulta uno spirito o l’indovino, chi interroga i morti. Poiché è in abominio presso Dio chi pratica cose simili” (Dt 18, 10s).
Nel Quaderno 53, scritto dal prof. +M c'è un foglio intitolato "Mesaggi a Vassula" con la premessa di Gesù: "Occorre mettere in risalto". Lo scritto di Vassula è datato esattamente dieci anni prima dell'assalto alle due torri, e trascritto prima della morte di +M avvenuta il 24/2/2000, ossia tempo prima dell'assalto alle due torri. Padre Vittorio
(scritto Gesù a Vassula Ryden esattamente dieci anni prima dell'assalto alle due torri di +M scoperto oggi 19 agosto 2002)
11/9/1991
(...) Gesù dice:
E da parte Mia i Miei occhi osservano il mondo di oggi, una nazione dopo l'altra, scrutano un'anima dopo l'altra cercando un po' di calore, un po' di generosità e un po' d'amore. Ma pochissimi Mi sono graditi, pochissimi si preoccupano di vivere una vita santa. E i giorni volano e le ore ormai sono contate prima della grande retribuzione.
Le città (anime) sono diventate città di prostitute! Spietate! sono diventate cittadelle per i demoni! COMPLETAMENTE CORROTTE ALL'INTERNO, rosicchiate dai vermi! Un rifugio per la vipera e lo scorpione.
Come potrei non alitare su questi rinnegati il Mio fuoco purificatore? ... (Improvvisamente Gesù ha cambiato tono di voce e dopo qualche secondo, con tono molto grave che mi ha terrorizzata, ha detto):
La terra tremerà e si scuoterà e tutto il male edificato in torri rovinerà in un cumulo di macerie e sarà seppellito nella polvere del peccato!
Pregate affinchè la mano del Padre non colpisca in inverno.
Inaspettatamente con il tuono e la fiamma visiterò le isole, i mari e i continenti. Ascoltate attentamente le Mie ultime parole d'avvertimento, ascoltate ora che siete ancora in tempo.
Leggete i Nostri Messaggi e smettete di essere sprezzanti o sordi quando il cielo parla: abbassate le vostre voci e udirete le Nostre.
Riflettete due volte prima di giudicare, riflettete più di due volte prima di condannare le opere dello Spirito Santo. Io non risparmierò alcuno che si prende gioco dello Spirito Santo bestemmiandolo insolentemente. La Giustizia lo precipiterà nel mondo degli inferi.
Levate tutti il volto e cercate i cieli per contemplare il Mio Santo Volto! Levate gli occhi verso il cielo e non perirete. Pentitevi e chiedete al Padre di intenerirsi!
Presto, molto presto, i cieli si apriranno e vi mostrerò il Giudice.
Lettere di san Paolo Prima lettera ai Corinzi 13
1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
2 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
4 La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
9 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
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