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10. Gesù spogliato e abbeverato di fiele. Le incomprensioni e le umiliazioni mi spogliano da me stessa.

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L’evoluzione non č una favola
Di Admin (del 05/03/2010 @ 11:41:10, in Dina Mite 2009, linkato 979 volte)

 La dottrina della Chiesa ha sempre respinto la teoria dell’evoluzione materialista come incompatibile con il racconto della Creazione espresso nella Sacra Scrittura. L’assunto evoluzionista, anzi, era sorto come negazione di Dio.

Una rilettura penetrante del racconto della Creazione ci consente di affermare, per via opposta all’evoluzionismo ateo, che l’evoluzione è paradossalmente affermata dalla Scrittura in maniera molto più radicale e globale di quanto sostengono i materialisti, se nell’unico lampo d’Intelligenza Creatrice del Fiat Lux erano contenuti i successivi sviluppi della materia fino alla condizione attuale della natura.

Sono gli stessi scienziati a dirci che se la Luce percorresse lo spazio qualche chilometro in meno o in più della velocità a noi nota (299.700 chilometri al secondo), il cosmo attuale sarebbe del tutto diverso se non del tutto impossibile. Lo stesso ragionamento vale se l’acqua gelasse o evaporasse a un grado in più o in meno. La natura rivela una precisione matematica in tutto il suo essere e nelle sue trasformazioni, e una rigorosa interdipendenza tra le realtà materiali, tanto che lo strumento ineludibile di ogni ricerca scientifica è la matematica. Lo scienziato fa leva sul fattore precisione.

Ora è appunto questo fattore che impone una visione evoluzionista globale della Creazione, partendo dalla scoperta della trasformazione della Luce in Materia, per cui la Luce risulterebbe l’energia di base di tutta la struttura materiale del cosmo, e l’universo intero sarebbe condensazione di Luce.

Nel Lampo primordiale di Luce l’Intelligenza divina ha progettato con insondabile precisione matematica tutti gli sviluppi evolutivi della materia, dal condensarsi delle sconfinate galassie e dei pianeti, alla strutturazione degli atomi, alla fotosintesi dei vegetali, alla complessificazione delle molecole biochimiche, fino alla cellula animale e umana. Il lampo primordiale di Luce abbagliante conteneva già, nella mente divina, la complessissima struttura dell’occhio umano, con i sessanta milioni di antennine elettrochimiche televisive capaci di captare la gamma dei raggi luminosi. Altrettanto si dica del suono veicolato dall’atmosfera e dell’orecchio fatto per captare le onde sonore. E così delle altre strutture sensitive.

Il racconto biblico segue con precisione sorprendente questi stadi evolutivi con un linguaggio adatto alla comprensione dei semplici, e pone il problema dei successivi interventi di Dio nella Creazione. Tali interventi sono indispensabili per la comprensione dell’Evoluzione Cosmica, oppure sono semplici espressioni letterarie?

La risposta a tale quesito è data dal modo con cui una forma contiene la forma successiva: ad esempio la fotosintesi è già virtualmente contenuta nei suoi elementi costitutivi, oppure richiede un intervento particolare dell’intelligenza divina? Avviene per automatismo materiale o per una nuova spinta creativa? E’ virtualmente contenuta nelle possibilità di combinazione casuale della materia già organizzata, oppure è prodotta da un intervento ulteriore del Creatore?

Di certo l’intervento personale di Dio è indispensabile per la creazione dell’anima umana, che è al di là della materia. Ma la perfezione che vediamo nelle innumerevoli forme di vita vegetale e animale inclina a pensare a interventi divini quante sono le forme di vita esistenti: c’è un peso di intelligenza che va molto al di là degli automatismi materiali. E qualora la diversificazione delle forme di vita avvenisse per automatismi virtuali, l’Intelligenza divina sarebbe ulteriormente glorificata nelle sue insondabili capacità inventive.

Interventi graduali

E’ un dato scientificamente incontestabile che le successive forme degli esseri materiali emergono quando l’ambiente è preparato a riceverle, come la vita vegetale quando il clima terrestre adeguatamente raffreddato la rende possibile, oppure come gli animali quando è disteso il tappeto vegetale necessario a nutrirli, o come l’uomo che appare quando fiorisce il giardino festoso dell’Eden. E’ un programma evolutivo di interferenze insondabilmente complesse emerse con assoluta precisione matematica.

In questi molteplici gradi evolutivi occorre tener presente che ogni variazione degli esseri sia materiali che viventi avviene nell’intreccio con energie di fondo quali le radiazioni elettromagnetiche, la forza gravitazionale ecc., che influiscono notevolmente sugli stessi comportamenti statistici delle particelle elementari di base delle trasformazioni materiali. Ogni fase di sviluppo delle forme materiali si svolge in stretta connessione con tali energie di fondo, per cui il passato è sempre vivo e operante in modo imprescindibile nel presente.

L’evoluzione non è parziale: è globale, perché il Creatore ha concepito il cosmo in modo evolutivo, riservando a se stesso gli interventi rivolti a determinare nella natura salti di qualità, come la fotosintesi all’origine della vita vegetale, i complessi agglomerati molecolari, le innumerevoli forme cellulari all’origine delle specie animali, la creazione del corpo umano a coronamento della sua opera.

Si rifletta ad esempio sull’importanza delle radiazioni. Gli agricoltori sanno che la semina di ortaggi va fatta in luna calante, che consente una proporzione di radiazioni più adatta allo sviluppo dei semi. La densità delle radiazioni di ogni tipo – luce, raggi X, raggi gamma, ecc. – possiamo intuirla dal fatto che disparati apparecchi radio o televisivi recepiscono messaggi adeguati al proprio adattamento recettivo secondo diverse lunghezze d’onda anche sopra una superficie ristretta: da ogni punto luminoso si irradiano miriadi di sfere energetiche di ogni tipo, in cui siamo immersi più che in un bagno nel mare.

Menzogne dei “media”

Le teorie evoluzionistiche di derivazione materialista sono oggi spiazzate soprattutto dalle ricerche biologiche, le quali manifestano l’invariabilità dei cromosomi lungo tutto il percorso a noi noto della vita sulla terra. Nell’insieme le teorie evoluzioniste sono oggi abbandonate dalla maggior parte degli scienziati, ma vengono istericamente riaffermate dai media per preformazioni ideologiche interessate, e purtroppo rientrano nei programmi e nei testi di insegnamento scolastico sotto regia dei comunisti, i soliti sinistri nemici dichiarati della Verità.

Ciò che importa, in questo discorso, è il fatto che l’Evoluzione Cosmica si è verificata in modo assai più profondo e vasto di quanto tentano ancor oggi di schematizzare i maestri del materialismo ateo con gli assurdi ricorsi al caso o alla selezione trasformista. Essi trascurano il dato più importante della questione: l’Intelligenza, che nella materia è assai più densa della materia stessa. Non solo il Primo Lampo, ma un semplice raggio di Luce contiene un’Intelligenza tale da mettere in ginocchio tutti gli scienziati del mondo .

 Dio ha dunque disposto i meccanismi evolutivi della materia dalla luce ai più complessi elementi atomici. Poi è intervenuto a immettere sulla terra la vita vegetale mediante la fotosintesi e le varie specie di vegetali, e infine a immettervi le cellule animali secondo la propria specie: dal momento in cui si passa dalla materia alla vita, i processi evolutivi prendono le mosse dai laboratori cellulari, e l’epigenesi ricapitola in certo modo la cosmogenesi. L’evoluzione passa dalla materia agli apparati cromosomici.

Si rifletta ad esempio sulla pianticella del mirtillo: la sua cellula contiene, mirabilmente armonizzate tra loro, con la programmazione degli adattamenti progressivi, tutte le istruzioni della chimica dei colori, dei sapori, dei profumi, e le istruzioni di ingegneria per la sospensione dei rami, la distanza delle foglie adeguata a una illuminazione ottimale, la recezione delle radiazioni, l’estetica meravigliosa delle forme, e altri provvedimenti biologici che la scienza è impegnata a scoprire. E questo avviene per tutte le forme di vita vegetale, e in modo più ancora complesso negli animali. Parlare di cieca causalità è un insulto all’intelligenza umana.

Creazione e Redenzione

Creando l’uomo, Dio gli ha infuso lo spirito come anima nel corpo (Gn 1, 27). Noi sappiamo di avere l’anima nell’esercizio della intelligenza e della volontà, ma che cosa sia quest’anima nessuno lo sa, neppure i dotti e gli scienziati. La radice profonda del nostro essere non ci appartiene: è un segreto del Creatore.

Dal momento che l’ovulo materno viene fecondato, l’anima dirige lo sviluppo del corpo e mantiene sull’organismo un influsso determinante in tutta l’esistenza umana. C’è un’interazione reciproca tra anima e corpo, come appare dal fatto che quando l’anima si orienta bene, tutto il corpo ne viene consolidato, e quando l’anima si smarrisce, anche il corpo ne subisce il disordine. A sua volta il corpo che si corrompe aggrava l’anima (Sap 9, 15). Il corpo è strumento dell’anima e verifica il proverbio ”Corpo sano è buon servitore, malato è cattivo padrone”. Tutta la creazione è finalizzata all’anima e alla sua vita eterna: di quanto vediamo oggi sulla terra, solo le anime sono imperiture, e il corpo risorgerà come loro strumento sensitivo.

La Sacra Scrittura ci rivela il nodo misterioso che tiene insieme tutte le trame insondabili dell’Evoluzione Cosmica: “Per Lui create,a Lui sono rivolte tutte le cose, e tutto sussiste in Lui” (Col 1, 16s). La Creazione ha nel Verbo di Dio Gesù Cristo l’origine, il fine e la consistenza. Al termine del suo lavoro il Creatore si è piegato sulla sua opera e con soddisfatta ammirazione, specchiandosi nel suo Verbo “vide quanto aveva fatto, ed ecco che stava assai bene” (Gn 1, 31), che tutto era perfetto.Anche la libertà dell’uomo con la capacità di peccare, che avrebbe reso possibile la manifestazione della divina Misericordia.

Agli inizi dell’umanità tutto era armonia di vita, ma dopo il peccato di origine, nel suo cammino verso l’eternità l’uomo si imbatte nel male, un male che ha indotto un disordine nell’intera creazione, segnata da una lotta incessante tra i suoi elementi: disordini atmosferici con cataclismi e uragani, lotta per la sussistenza tra vegetali e animali, soprattutto disordini nel cuore dell’uomo, bisognoso di Redenzione dal peccato.

Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto Uomo, con il suo Sacrificio redentivo non solo salva le anime, ma mira a liberare dal male anche i corpi, e conferisce agli Apostoli il comando di scacciare i demoni e guarire i malati. Gesù ci dimostra quindi il quadro della Creazione nella sua globalità con le reciproche interferenze tra il mondo naturale e quello soprannaturale, tra gli uomini e gli angeli, tra lo spirito e la materia.

Nel Vangelo ritorna in primo piano il comando di scacciare i demoni: sono loro la causa del male nel mondo, sia indirettamente perché hanno indotto e inducono al peccato, sia perché tramite il peccato provocano tanto male anche nei corpi. Molti mali, più di quanti pensiamo, hanno origine da Satana, e Gesù dona efficacia agli esorcismi, alle benedizioni, ai sacramentali e soprattutto ai sacramenti della Chiesa, ricordando che noi non abbiamo da lottare solo contro la carne e il sangue, ossia le fragilità della nostra natura, ma anche contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti maligni sparsi nell’aria (Ef 6, 12). Il Battesimo introduce il cristiano nella vita soprannaturale e difende i bambini da Satana, che disturba anche la più tenera età.

Gesù e i suoi Santi compiono guarigioni miracolose, ma la guarigione dalle malattie promessa da Gesù Cristo avviene in modo fondamentale e molto ampio mediante la liberazione dal peccato portata dal suo Vangelo: un comportamento morale sano e ordinato, alimentato dai Sacramenti e dalla preghiera, evita tante malattie del corpo, non solo quelle dovute a intemperanze nel mangiare, nel drogarsi, e nell’uso disordinato degli strumenti, ma anche quelle che derivano da dispiaceri, tradimenti, offese, cadute personali umilianti.

La natura, pur con le sue meravigliose perfezioni e capacità di sviluppo, ha bisogno di Redenzione: essa geme e soffre le doglie del parto (Rm 8, 22), in attesa di un mondo nuovo in cui non entra nulla di impuro (Ap 21, 27).

DINA MITE

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