Dio, adirato contro un’anima che trasgredisce i suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente.
Una casa non più abitata dal padrone rimane chiusa e oscura, cadendo in abbandono. Di conseguenza si riempie di polvere e di sporcizia. Nella stessa condizione è l’anima che rimane priva del suo Signore: prima tutta luminosa della sua presenza e del giubilo degli Angeli, poi immersa nelle tenebre del peccato, di sentimenti iniqui e di ogni cattiveria.
Povera quella strada che non è percorsa da alcuno e non è rallegrata da alcuna voce d’uomo: essa finisce per essere ritrovo preferito da ogni genere di bestie. Povera quell’anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce allontani le fiere spirituali della malvagità.
Guai alla nave senza timoniere! Sbattuta dai marosi e travolta dalla tempesta, andrà in rovina. Guai all’anima che non ha in sé il vero timoniere, Cristo: avvolta dalle tenebre di un mare agitato, sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina.
Guai alla terra priva del contadino che la lavori! Guai all’anima priva di Cristo, l’unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti una volta abbandonata sarà tutta invasa da spine e da rovi, e invece di produrre frutti finirà nel fuoco.
Guai a quell’anima che non avrà Cristo in sé! Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi.
Il contadino quando si accinge a lavorare la terra sceglie gli strumenti più adatti e veste anche l’abito più acconcio al genere di lavoro. Così Cristo, Re dei Cieli e vero agricoltore, venendo verso l’umanità devastata dal peccato prese un corpo umano, e portando la Croce come strumento di lavoro, dissodò l’anima arida e incolta, ne strappò via le spine e i rovi degli spiriti malvagi, divelse il loglio del male e gettò al fuoco tutta la paglia dei peccati. La lavorò così col legno della Croce e piantò in essa il giardino amenissimo dello Spirito, che produce ogni genere di frutti soavi e squisiti per Dio, che ne è il Padrone.
San Macario Vescovo
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