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I fondamenti - Creazione e Redenzione
Di Admin (del 05/03/2010 @ 11:50:30, in Dina Mite 2008, linkato 1066 volte)

 “Sia che viviamo sia che moriamo siamo del Signore” (Rm 14, 8).

Questa espressione di san Paolo ci porta alle radici della nostra fede cristiana. Siamo del Signore: è un’appartenenza legata al nostro essere, un diritto inalienabile di Dio, e un mio dovere ineludibile di riconoscerlo. Sono da Dio, quindi sono di Dio e sono per Dio.

Siamo di Dio perché da Lui creati e da Lui redenti. Creazione e Redenzione sono i due cardini della nostra Fede.

Creazione

“Io mi sono trovato fatto”. La mia esperienza fondamentale è questa: non io ho acceso la mia luce, me la sono trovata accesa. Come sia avvenuto è per me mistero, come rimane mistero ciò che io sono.

Percepisco di avere un corpo, ma non sono in grado di far spuntare un capello sul mio capo, e la natura del corpo mi sfugge. Migliaia di scienziati sono impegnati a scoprire i segreti dell’occhio, degli orecchi, della circolazione del sangue, dei battiti del cuore, e mi dicono meraviglie, ma rimane sempre molto da scoprire.

Ho coscienza di me stesso. Ho un’anima spirituale. Come sia spuntata questa autocoscienza, come sia fatta non lo so: la sua radice mi è del tutto ignota. Eppure ragiono, e la luce della ragione mi porta a distinguere le cose, a intuirne le essenze, a distinguere il bene dal male.

Anche l’anima, così misteriosa, mi conferma la mia dipendenza da un Altro. I genitori mi hanno trasmesso la vita, ma sono nelle mie stesse condizioni di impotenza a spiegarmi il mistero di me stesso. Il filo diretto è con un Altro, che tiene il segreto della mia entrata nella vita.

La Scrittura mi rivela: “Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò” (Gn 1, 27). Questa affermazione è il fondamento della dignità dell’uomo: anche un re nasce con una dignità infinitamente superiore alle sue attribuzioni regali.

L’immagine di Dio che porto in me stesso è l’anima spirituale che mi rende autocosciente e libero, e in cui si rispecchia il pensiero di Dio, il suo disegno su di me e sul mondo che mi circonda, la sua Verità. Questa Immagine è impressa dal Verbo, che è la Luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (Gv 1, 9), come fondamento di tutta la razionalità di quanto esiste. Questa immagine mi guida, orienta le mie opzioni e azioni nella direzione giusta, mi giudica.

Quindi l’uomo in quanto uomo ha già in se stesso il corredo dei suoi orientamenti razionali e anche il criterio per distinguere il bene dal male. La Rivelazione di Dio all’umanità, contenuta nella Scrittura, non è che l’esplicitazione e la conferma di quanto questa immagine contiene. Per questo il giudizio di Dio su coloro che non hanno il dono della Fede non è che la conferma del giudizio dell’uomo sulle proprie azioni. Il primo Vangelo, la prima Rivelazione è nell’atto creativo che ci apre alla vita. Per questo ogni peccato è inescusabile: “Fin dalla creazione del mondo, infatti, gli attributi invisibili di Dio, come la sua eterna potenza e la sua divinità, con la riflessione della mente sulle cose create si ravvisano”. Perciò gli atei “sono inescusabili, perché pur conoscendo Dio non lo hanno onorato come Dio né gli hanno reso grazie, ma vaneggiarono nei loro pensieri e la loro mente divenne ottusa” (Rm , 20s; si veda anche Sap 13, 1s ).

La Creazione rivela un progetto unitario. Il cosmo è uscito da un unico lampo della Mente di Dio: nel “Fiat lux” erano contenuti tutti i suoi potenziali sviluppi: del cosmo materiale, dall’energia luminosa ai colossali laboratori dell’atomo che sono le galassie stellari, alla clorofilla, alle cellule animali e al corpo dell’uomo. Gli Angeli, puri spiriti, e l’anima umana sono creati da un intervento tutto speciale dell’Onnipotenza divina. Tutto il cosmo si armonizza in una unità razionale in cui gli elementi sono correlativi: se la luce corresse a un chilometro in più o in meno, se l’acqua non gelasse a zero gradi, se la forza di gravitazione fosse lievemente diversa, il mondo attuale non sarebbe possibile. Una incrinatura pur minima dei rapporti molecolari renderebbe impossibile la fotosintesi, come ogni altro processo vitale. Nella Creazione c’è quindi l’Ordine, la Legge per il retto orientamento della vita, sia fisica che spirituale e morale.

E c’è anche il giudizio sul male, perché il peccato entra nel mondo come conseguenza della natura libera dell’uomo. Ed ecco che l’uomo pecca, e nel peccato ha una vaga percezione della morte: “Per peccatum mors” (Rm 5, 12).

Il disegno di Dio, la sua volontà sono norme di sussistenza e di vita. I suoi comandamenti, incentrati nell’amore, sono la norma inderogabile della mia vita morale, e l’uso della libertà deve tener d’occhio questa verità: “Nella tua voluntade è nostra pace” (Dante), mentre fuori di questa volontà c’è disordine e morte. Si comprende allora lo scompenso interiore e sociale del peccato, che diventa germe cancerogeno per il peccatore e il suo ambiente.

Redenzione

Il secondo perno della dottrina cristiana è la Redenzione: creati e redenti, ossia ricomprati, ricuperati dal sangue di Cristo.

La Creazione non ha incontrato ostacoli all’onnipotenza di Dio. “Dio disse:‘Sia fatta la luce’. E luce fu” (Gn 1, 1s). La Redenzione invece trova l’ostacolo nella volontà libera dell’uomo. Se Dio togliesse la libertà, l’uomo non sarebbe più uomo, e Dio non può rinnegare se stesso. Occorreva rigirare l’ostacolo e salvare l’uomo mediante la sua libertà. La Redenzione doveva contare su questa componente umana, e Dio trovò il modo mirabile di salvare l’uomo mediante l’Incarnazione del Verbo: il Figlio di Dio fatto Figlio dell’Uomo avrebbe riparato l’onta fatta a Dio con il peccato, offrendosi come vittima di espiazione per i peccati del mondo e come nostro esemplare per giungere a Dio.

Questo atto avrebbe potuto essere un semplice inchino, ma è mistero insondabile che Dio ha assunto su di Sé la sofferenza, e quale sofferenza! Giustamente la Chiesa proclama: “Deus qui humanae substantiae dignitatem mirabiliter condidisti e mirabilius reformasti: hai creato in modo meraviglioso, e hai riformato in modo ancor più meraviglioso” (off. della Messa preconciliare); e anche: “O felix culpa quae tantum meruisti habere Redemptorem!: colpa felice per così grande Redentore!”.

La misericordia infinita di Dio è però incompatibile col peccato: se Dio perdonasse coprendo il peccato - come dice Lutero - sarebbe in contraddizione con se stesso, perché fascerebbe la piaga senza guarire il cancro. Dio perdona convertendo, ossia riportando il cuore dell’uomo nel suo ordine. La Scrittura usa espressioni cancellare la colpa, creare un cuore puro, rinascere dall’Alto, rendere bianco come la neve, gettare i peccati in fondo al mare, ecc.

La Redenzione comporta tutti i mezzi messi in atto dalla divina Misericordia per riportarci alla santità originaria e alla salvezza eterna:

l. La Rivelazione con la quale Dio interviene nella storia per aiutarci a restaurare la Verità perduta. Satana, gran Seduttore dell’0rbe abitato (Ap 12, 9), fin dalla seduzione di Eva esercita, Dio permettendo, una seduzione enorme sull’intelletto umano. La storia delle religioni documenta fino a che punto è stato falsato il concetto di Dio e anche dell’uomo e il senso globale dell’esistenza. Ne abbiamo un esempio drammatico nel sacrificio umano diffuso in tutto il mondo antico sotto pretesto religioso. Le religioni attuali manifestano lo smarrimento del vero concetto di Dio nella storia umana, e non si parli tanto di semi di verità nascosti nei vari terreni religiosi, quanto piuttosto della urgenza di riportare i popoli al vero culto di Dio. Si rifletta che anche le azioni buone e le nozioni promosse dalle religioni non sono mai sante, ma sono viziate in radice dalle motivazioni errate che le ispirano. Che vale l’elemosina se offerta per un falso concetto di Dio e dell’uomo?

I profeti dell’Antica Alleanza si susseguivano a riportare Israele al culto vero di Dio, ossia a ricondurre il cuore dell’uomo nella Verità.

2. L’Incarnazione del Verbo. E’ l’occhio del progetto salvifico di Dio. Assumendo la natura di uomo, il Figlio di Dio ripara l’offesa fatta al Padre e ripara la natura umana con un amore salvifico che va ben oltre la misura della pura giustizia. La sua Passione e Morte in Croce ci danno dell’amore divino una misura che trascende ogni nostra comprensione.

“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a Me” ha detto Gesù. La Croce è la celeste calamita che unifica l’umanità redenta, nella quale Gesù si insedia come Buon Pastore che riunisce il gregge disperso per ricuperarlo a Dio.

3. La Chiesa, sacramento visibile dell’unità salvifica (LG 9d,). Gesù ha fondato la Chiesa come sua continuità sino alla fine dei tempi, e in essa si è insediato come Buon Pastore che la nutre alla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia, facendo di essa il suo Corpo Mistico.

Nel pensare la Chiesa non si può trascurare la sua indole redentrice, emanante dal Crocifisso. L’aspetto conviviale si compie solo in modo imperfetto sulla terra: è essenza del Paradiso. La gloria di Cristo è la sua Croce!

La Chiesa è Gesù Eucaristia. E’ Lui che l’ha fondata sulla roccia di Pietro affidandogli lo scrigno incorruttibile della Verità con il carisma dell’infallibilità in materia di Fede e di Morale (Potestas Docendi), il primato di Pastore universale (Potestas Regendi), il potere di legiferare in materia sacramentale (Potestas Sanctificandi).

E’ Gesù stesso che nutre la sua Sposa alla duplice mensa del Vangelo e del Pane di Vita.

E’ Lui il Buon Pastore che guida la Chiesa e la sostiene sino alla fine dei tempi per introdurla nella Gerusalemme celeste: “Le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa… Ed ecco che Io sono con voi sino alle fine dei tempi”. La Chiesa, e solo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, è dotata di tutti i mezzi per redimere l’umanità e riportarla a Dio.

Gesù ha pregato “Che tutti siano Uno come tu Padre in Me e Io in Te”. Smembrando l’unica vera Chiesa fondata da Gesù, i fratelli separati hanno smembrato la Verità e la Carità. Essi si appellano alla parola di Dio, ma il Vangelo è contro di loro, perché essi rinnegano ciò che del Vangelo è il dono più alto, indispensabile alla sussistenza della Chiesa: la Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia. Come i discepoli di Cafarnao, essi hanno voltato le spalle a Gesù per il suo discorso sul Pane di Vita, svuotando le loro chiese dalla presenza viva di Cristo. Un ecumenismo di unità nelle diversità che li lasci come sono è contro il disegno salvifico di Cristo, che vuole la conversione dei dissidenti alla vera Fede.

Dina Mite

Tutto è pesato da Dio!

“La Sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la Croce che Egli ti invia dal profondo del suo Cuore come un dono prezioso.

Prima di inviartela Egli l’ha contemplata con i suoi occhi onniscienti, l’ha meditata con il suo intelletto, l’ha esaminata al lume della sua sapiente giustizia. E le ha dato calore stringendola tra le sue braccia amorose.

L’ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve. "

San Francesco di Sales