Immagine
 
 
"
12. La morte di Gesù. Le preghiere della sera. "Consummatum est". "Pater, dimitte illis" (coloro che mi hanno fatto soffrire). "In manus tuas, Domine, ..."

dalla Via Crucis di Suor +
"
 
\\ Home : Articolo
Come partecipare alla Messa?
Di Admin (del 11/03/2010 @ 14:12:16, in Padre Vittorio 2008, linkato 1449 volte)

Nel Sacrificio Eucaristico Gesù rinnova il suo Sacrificio sulla Croce, ma non da solo. Egli unisce a sé la Chiesa e i presenti nel suo gesto redentivo, di glorificazione del Padre e di salvezza del mondo, e con la trasformazione del pane e del vino nel Suo Corpo e Sangue rende attuale la sua presenza nella Chiesa fino a unirsi intimamente ai presenti mediante la Comunione Eucaristica per fare di tutti un solo Corpo e un solo Spirito con Lui stesso.

Il Sacrificio Eucaristico non è quindi opera dell’uomo, ma di Cristo: è Dio stesso ad agire, e noi siamo coinvolti in questo agire di Dio.

Scrive il Card. Ratzinger: “Qui dovrebbe essere chiaro a tutti che le azioni esteriori sono del tutto secondarie… e ciò che conta è ciò che dà spazio all’azione di Dio. Chi ha capito questo comprende facilmente che ora non si tratta più di guardare il sacerdote, ma di guardare insieme il Signore e di andarGli incontro. La comparsa quasi teatrale di attori diversi, cui oggi è dato di assistere soprattutto nella preparazione delle offerte, passa semplicemente a lato dell’essenziale. Se le singole azioni esteriori (che vengono artificiosamente accresciute di numero) diventano l’essenziale della liturgia, e questa stessa viene degradata a un generico agire, allora viene misconosciuto il vero teodramma della liturgia, che viene ridotta a parodia.

La vera educazione liturgica non può consistere nell’apprendimento e nell’esercizio di attività esteriori, ma nell’introduzione nell’azione essenziale che fa della liturgia la potenza trasformante di Dio, il quale attraverso l’evento liturgico vuole trasformare noi stessi e il mondo. A questo riguardo l’educazione liturgica di sacerdoti e laici è oggi deficitaria in misura assai triste” (J. Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia, Ed. Paoline, pp.230, a p. 169s).

Lo spirito con cui dobbiamo partecipare al Sacrificio Eucaristico è indicato nell’Enciclica Mediator Dei con questo insegnamento di Pio XII:

“Gesù è vittima, ma per noi, sostituendosi all’uomo peccatore. Ora il detto dell’Apostolo ‘Abbiate in voi lo stesso sentire che fu in Cristo Gesù’ esige da tutti i cristiani di riprodurre in sé, per quanto è in potere dell’uomo, lo stesso stato d’animo che aveva il divino Redentore quando faceva il sacrificio di Sé, cioè l’umile sottomissione dello spirito, l’adorazione, l’onore, la lode e il ringraziamento alla somma Maestà di Dio; richiede inoltre di riprodurre in se stessi le condizioni di vittima, cioè l’abbandono di sé secondo i precetti del Vangelo, il volontario e spontaneo esercizio della penitenza, il dolore, l’espiazione dei propri peccati. Esige, in una parola, la nostra mistica morte in croce con Cristo, in modo che possiamo dire ‘Sono confitto in croce con Cristo’ “.

Molti si lamentano che la Messa sia ridotta a spettacolo. La Messa spettacolo infastidisce, ma non cesserà finché il celebrante sarà rivolto al popolo.

Il card. Ratzinger scrive. “L’idea della Messa come convito ha introdotto una clericalizzazione senza precedenti. Ora infatti il presidente diventa un vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Termina tutto su di lui.

E’ lui che bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte, è a lui che si risponde, è la sua creatività a sostenere l’insieme della celebrazione. Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l’aspetto di un tutto chiuso in se stesso…

Con lo stesso orientamento del sacerdote e del popolo … verso il Signore, non si chiudono in cerchio, ma come popolo in cammino sono in partenza verso il Cristo che avanza e ci viene incontro” (J. Ratzinger, Introduzione ecc. p. 76).

E ancora: “Resta essenziale, nella celebrazione eucaristica, il comune orientamento (del celebrante e del popolo). Non è importante lo sguardo rivolto al sacerdote, ma l’adorazione in comune, l’andare incontro a Colui che viene. Non il cerchio chiuso in se stesso esprime l’essenza (del Sacrificio Eucaristico), ma la partenza comune che si esprime nell’orientamento comune… Il sacerdote è forse più importante del Signore? Questo errore dovrebbe essere corretto il più presto possibile” (J. Ratzinger, Introduzione ecc. p. 77,79).

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
I commenti sono disabilitati.
Cerca per parola chiave