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10. Gesù spogliato e abbeverato di fiele. Le incomprensioni e le umiliazioni mi spogliano da me stessa.

dalla Via Crucis di Suor +
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Il dilemma eucaristico
Di Admin (del 08/03/2010 @ 14:02:45, in Dina Mite 2009, linkato 1104 volte)

Il trattamento attuale della Santissima Eucaristia pone oggi i superiori religiosi di fronte a un chiaro dilemma: o credete alla Presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, o non credete.

Se non credete, vi trovate in una posizione assurda: di guide di istituti sacerdotali che hanno il fondamento nel Sacrificio Eucaristico e nel Sacerdozio. Senza Eucaristia un istituto sacerdotale si dissolve, e la vita religiosa diventa espressione comunitaria svuotata del fondamento evangelico, quindi insignificante nell’ambito della Fede.

Abolendo il Sacrificio Eucaristico, Lutero provocò il dissolvimento del sacerdozio, lo scioglimento delle comunità religiose, lo svuotamento delle chiese, la dissidenza protestante. A questo tende oggi l’influsso massonico sulla stessa vita religiosa. I superiori che non credessero alla Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia sarebbero protestanti non meno di Lutero, e tradirebbero le loro comunità religiose. Gesù è stato chiarissimo: “Volete andarvene anche voi?”…

Se invece credete nella Presenza reale, il trattamento dell’Eucaristia da voi sostenuto da anni rimane come visibile accusa della vostra sfolgorante mediocrità. Se credete che nell’Eucaristia è presente il Figlio di Dio fatto Uomo, dov’è il rispetto a Lui dovuto?

Succubi del programma massonico, anche se non lo sapevate, voi avete banalizzato i segni eucaristici in modo da dissolvere il senso dell’adorazione. Avete emarginato i tabernacoli e celebrate il Sacrificio Eucaristico con le spalle voltate al Santissimo per mettere in vista voi stessi. Avete perfino abbassato certi tabernacoli all’altezza del ginocchio.

Avete sostituito gli inginocchiatoi con comode poltrone davanti all’Altissimo, e sostituite la genuflessione davanti al Tabernacolo con un semplice inchino.

Voi date la Comunione in mani incoscienti, che ormai la ricevono come un biscottino senza sapore. E non vi preoccupate della crescente diffusione delle Comunioni sacrileghe ricevute in stato di peccato grave, e peggio ancora delle profanazioni in riti satanici.

Voi avete fatto di tutto per dissipare il senso dell’adorazione al momento della Comunione, che è disturbato con il segno della pace, con avvisi, canti e peggio.

Avete indotto a fare il ringraziamento seduti e abbreviato al minimo il tempo dell’adorazione.

Infine, sotto la copertura dell’obbedienza, avete costretto i sudditi a seguire fino ad oggi questi comportamenti trasmessi senza precise documentazioni per ordini venuti da chissà chi. E i sudditi sono stati costretti a eseguire obbedienze che indeboliscono fino ad estinguerla la Fede nella Presenza Reale.

Vi chiedo se i Santi avrebbero fatto così. A chi si meravigliava che stesse così a lungo sull’altare nonostante il dolore delle stigmate il santo Padre Pio rispondeva: “Quando dico Messa sono sospeso con Gesù sulla croce”.

Caterina da Siena in estasi eucaristica sentiva la sua anima più unita a Dio che al proprio corpo.

Francesco di Assisi e tanti altri santi passavano le notti in adorazione dell’Eucaristia. Altri onoravano la Presenza eucaristica con visite frequenti.

Conosciamo l’ardore con cui sant’Ignazio si preparava alla Messa e la faceva seguire con ore di ringraziamento: nel suo diario ci ha lasciato splendidi segreti della sua vita mistica.

Come i Benedettini, i Francescani e altri ordini religiosi, la Compagnia di Gesù si onora di molti martiri dell’Eucaristia e di insigni adoratori.

Ma non c’è santo che non abbia attinto dell’Eucaristia la propria linfa spirituale. Ancora oggi esistono veri credenti che adorano Dio in spirito e verità fino ad avere doni mistici singolari.

Mi domando: Dove sono le nostre guide? Possiamo ancora considerare nostre guide spirituali superiori che hanno portato tanto dissolvimento nel culto eucaristico e si accaniscono a mantenerlo? Superiori, riuscite ancora a nascondervi? Oppure siete ridotti a un ramo secco privo di incidenza spirituale?

L’Eucaristia vi pone di fronte a un dilemma molto impegnativo, che rimbalza su noi tutti. Potete provvedere con carità alle nostre necessità materiali - anche perché, soprattutto nella profonda crisi spirituale in cui versa da decenni la vita consacrata - superiori validi non si improvvisano. Ma “non di solo pane vive l’uomo”.

Solo i santi possono essere nostre guide. Gli altri non ci interessano.

Come a Cafarnao, ancor oggi l’Eucaristia si pone a spartiacque tra fede e incredulità. A Cafarnao la posta in gioco era chiarissima, oggi invece certi venti ecumenici vorrebbero indurre Cristo a stringere la mano a Beliar, e il dilemma eucaristico si fa confuso fino a eliminare la distanza tra fede e incredulità, anche perché coloro che credono nell’Eucaristia la stanno trattando peggio di quelli che non vi credono.

Per la purificazione dell’aia eucaristica possono far molto i laici. La Fede nella Presenza Reale di Cristo nell’Eucaristia e l’obbligo di assistere al Sacrificio Eucaristico festivo imposto loro sotto pena di peccato grave conferisce il diritto a una celebrazione seria conforme alle norme della Chiesa, e i laici possono e devono intervenire col dovuto rispetto e con fermezza ad esigerla dai celebranti, richiamandoli al dovere ed eventualmente denunziando gli abusi alle autorità competenti, come dichiara l’istruzione Redemptionis Sacramentum (n.184).

Dina Mite

Sulle responsabilità dei religiosi nel deterioramento del culto eucaristico aggiungiamo: L’influsso di errate disposizioni si estende nelle numerose chiese e oratori gestiti da comunità religiose: è un contributo fortissimo all’estensione del clima di superficialità che si è esteso nel popolo cristiano. Soprattutto le religiose si manifestano succubi di un’obbedienza che non ha ragione di essere. “Bisogna obbedire a Dio, prima che agli uomini”. E’ raro trovare Suore che ricevano la Comunione sulla bocca, ecc..

Religiosi e Suore invocano vocazioni religiose. La vocazione nasce dall’Eucaristia, ma ‘si colgono fichi dai rovi?…”. Dove trova il Signore comunità ferventi in cui il culto eucaristico è trattato come si deve? La rarefazione delle vocazioni non fa pensare che Gesù non voglia inviare giovani che verrebbero resi mediocri dal clima di rilassamento eucaristico?

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