SARCOFAGO "APOLLO E LE MUSE"
Galleria degli Uffizi
Firenze
L’opera si presentava coperta da depositi untuosi e coerenti: i vecchi trattamenti protettivi avevano inglobato il particellato atmosferico, rendendolo molto aderente, e l’aspetto della superficie ne risultava notevolmente ingrigito. Inoltre impediva un’adeguata comprensione del reale stato di conservazione, pur lasciando intravedere la rilevante presenza di incrostazioni calcaree.
Lungo la linea delle teste e sulle parti più aggettanti del modellato la ripetuta azione antropica di “sfregamento” aveva portato ad una maggiore consunzione e mancanza di deposito. I rilievi appaiono totalmente appiattiti ed irrigiditi a causa della pesante rilavorazione che ha lasciato solchi geometrici nei panneggi ed ha rimosso tutte le mani ed i dettagli dei volti delle figure. Solo le vesti delle prime due Muse a sinistra sono state risparmiate: qui si nota tutta la morbidezza e la bellezza originaria del modellato, anche se la superficie presenta un tipico degrado di alveolizzazione da aggressione acida.
Tutte le mancanze sono state integrate con numerosi tasselli di marmo stuccati a gesso e colofonia. Sul fronte del sarcofago vi sono due fori sigillati, a pari altezza: uno a sinistra ed uno a destra. Sul retro, alla stessa altezza, vi è un altro foro circolare che fa pensare ad un “troppo pieno” per l’acqua.
Tutti questi elementi: i fori, le incrostazioni calcaree e la rilavorazione, ci fanno ipotizzare che l’opera sia stata per un lungo periodo utilizzata come fontana all’aperto e successivamente, in conseguenza al cambiamento d’uso, sia stato tentato di rimuovere il calcare che aveva ricoperto anche i rilievi, prima con un acido e quindi meccanicamente con ferro e mazzuolo.
La fase principale dell’intervento è stata la pulitura differenziata.
Opera: Rilievo in marmo greco
Autore: Scultore Ignoto
Datazione: Età Adrianea
Direzione del restauro: Dott.ssa Antonella Romualdi
Restauro: Camilla Mancini con Francesca Piccolino Boniforti
Data esecuzione: maggio – ottobre 2007