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Suor Ida Benvenuti

*11.07.1922   +11.02.2013
 
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12. La morte di Gesù. Le preghiere della sera. "Consummatum est". "Pater, dimitte illis" (coloro che mi hanno fatto soffrire). "In manus tuas, Domine, ..."

dalla Via Crucis di Suor +
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Di Admin (del 22/11/2009 @ 15:17:08, in Suor +, linkato 1088 volte)
Catechesi di Suor +  tenuta a  B. A. il 2/02/03. Con ritocchi redazionali

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Gesù stesso ha detto: “E’ meglio che Me ne vada, perché così vi mando il Consolatore, lo Spirito di Verità che vi farà capire tutte le cose che Io vi ho detto (v. Gv 16, 12s).

Finchè non è arrivato lo Spirito Santo a illuminare le nostre povere menti, comprese quelle degli Apostoli, nessuno ci capiva niente di ciò che diceva Gesù, neanche le cose più elementari. Io non so quanta pazienza abbia avuto il Signore con quegli Apostoli, che, poveretti, proprio non capivano niente. Quando infatti Filippo dice a Gesù “Mostraci il Padre e ci basta”, Gesù gli risponde: “Dopo tanto tempo che sono con voi, non hai ancora capito che chi vede Me vede il Padre?” (v. Gv 14, 8s).

Ci voleva lo Spirito Santo, e allora il povero Pietro, da ignorante che era, diventa un pozzo di scienza e fa quella prima predica pentecostale.

San Paolo, che era un persecutore della Chiesa, aveva messo in prigione molti cristiani, e poiché non aveva l’età per lapidare Stefano si era messo a fare la guardia ai mantelli di quelli che lo lapidavano, ed ecco che nella via di Damasco viene colpito dalla grazia e con un cambiamento totale diviene l’Apostolo delle genti (v. At 9, 1s).

Ora ritorniamo a fare le catechesi solite, cioè di spiegazione della  Parola di Dio, perché quello che vi trasmetto non è altro che parola del Signore, che io cerco di spiegarvi in parole più semplici. A volte leggendo si corre, non si sottolinea, e così può sfuggire ciò che è importante, e talvolta il Signore me lo fa ricordare.


La Verità è una

La verità è una, ricordatelo sempre! C’è un solo Dio e non esistono altri dei di nessun genere. Noi sappiamo che Allah è Satana in persona. Budda era un uomo, Confucio pure. Altre religioni non si possono avere. A Mosè il Signore ha dettato i comandamenti, e il primo dice: “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori che Me”.

Ora dobbiamo prendere sul serio la parola di Dio, non dobbiamo pensare come fanno certe persone, soprattutto sacerdoti, che il Signore ha detto così ma voleva dire cosà. Noi nella nostra presunzione capiamo così, ma quando ci facciamo delle idee nostre dobbiamo ricordarci che possiamo sempre sbagliare e che nessuno al mondo è infallibile, salvo il Vicario di Cristo quando definisce in modo solenne una verità di fede o di morale, mentre in tutto il resto può sbagliare anche lui.

Gesù ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Noi tutti insieme, anche se milioni di uomini, non facciamo la verità. Gesù da solo è la Verità, perché è Dio insieme con il Padre e lo Spirito Santo.

Avete visto l’altra sera la trasmissione dell’intervista a Suor Lucia. Quante volte ha ripetuto che la Madonna le aveva detto che il male più grande dell’umanità e il pericolo più grande è oggi il comunismo, il bolscevismo, l’ateismo comunista!   Ci sono guerre e guerre, e ha rivelato che nel 1985 aveva impedito che avvenisse un’altra guerra nucleare, e quella guerra l’avrebbero fatta gli atei e i comunisti per possedere il mondo. Ora purtroppo la guerra ci sarà. Non so quando, perché le date sono di Dio e Lui non le comunica, ma vedrete che inesorabilmente andremo incontro alla guerra. Il grande pericolo non è l’Iraq: è la Cina. Il comunismo, l’ateismo regna in Cina e in tutte le repubbliche a sud della Russia. La Russia  si sta convertendo, come ha detto anche suor Lucia.

Quanti anni mi ha fatto pregare il Signore per la caduta del comunismo e  per la conversione della Russia! Già nel 1952 mi aveva detto che la Russia si sarebbe alleata cogli Stati Uniti: allora c’era la guerra fredda e sembrava che scoppiasse la guerra tra di loro, ma poi abbiamo visto che fra loro c’è stata alleanza. Poi mi ha fatto pregare tanto per ottenere grazie per il Papa, i vescovi, i sacerdoti,  gli uomini di Chiesa.

Questo è il disegno di Dio, poi gli uomini sono liberi e possono aderire alla volontà di Dio o possono contrariarla. Tutti noi, cominciando da me, possiamo dire sì al Signore oppure no, perché Lui ci ha creati liberi, non animali irrazionali, e dobbiamo ragionare senza andare con chi seduce. Crediamo a chi ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

Ricordiamo le parole di Gesù nel Vangelo: “Io non sono venuto per condannare il mondo, sono venuto per salvare il mondo, chi vi giudicherà è la mia parola”, ossia il Vangelo. Gesù ce le ha dette le cose, ce le ha trasmesse, e nel Vangelo ci ha detto tutta la Verità. Poi abbiamo un aiuto anche dagli Atti degli Apostoli, dalle loro Lettere, che non fanno altro che commentare ciò che Gesù ha detto nel Vangelo, spiegarcelo come io adesso vi sto spiegando. Non vi dico nulla di mio.


Chiamati a testimoniare

Siamo ormai alle strette. Saremo chiamati tutti a testimoniare. O ci schieriamo con Cristo, o contro di Lui. O crediamo a quello che Lui ci ha detto oppure no. “Il vostro parlare sia sì sì o no no: il di più viene dal maligno”: queste sono le sue parole.

E ancora: “Chi non è con Me è contro di Me”(Mt 12, 30), ci dice Gesù. Non si sta a mezza strada, non si può dire vado in chiesa e sono buono perché prego e credo al Signore, poi vado fuori a lavorare o per qualsiasi altra mansione durante la giornata e là penso che cosa c’entra il Signore con il lavoro che devo fare. C’entra, e come!

I nostri vecchi avevano coniato questo proverbio pieno di saggezza: “Non cade foglia che Dio non voglia”. Questo proverbio era dettato dalla loro fede, che ne avevano un po’ più di noi. Ora siamo in questa condizione: gli uomini di Chiesa hanno cooperato a rovinare la Chiesa. Che ci volete fare?

Pensate: quando Gesù è stato preso e condannato, l’unico rimasto accanto alla croce era Giovanni! Pietro, il  primo Papa,  lo ha rinnegato per ben tre volte, però si è pentito, e così Gesù lo ha confermato come primo Papa perché si è pentito. Ricordatevi sempre che si fa più festa in paradiso per un peccatore che si pente che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza (Lc 15, 7): questo ce lo dice Gesù. Gli altri erano tutti scappati, ed erano i primi vescovi. Uno l’ha tradito, perchè Giuda era un vescovo e ne aveva tutti i doni, anche quello di guarire e di esorcizzare.

Quando incontro i sacerdoti e chiedo loro perché non scacciano i demoni, perché non esorcizzano, e loro mi rispondono che non hanno il permesso dai vescovi, loro superiori. Io rimango male, perché abbiamo un Vangelo che dice ai vescovi e ai sacerdoti: “Andate, predicate il vangelo, battezzate, cacciate i demoni e imponete le mani ai malati”(v. Mt 10, 8, ecc.).

L’ultima volta che ho visto Monsignor Milingo e ho parlato a tu per tu con lui, aveva imposto le mani ad un ragazzino che aveva un tumore alla testa ed era guarito. Milingo mi diceva che non era merito suo la guarigione, ma del Signore: “E’ Lui che ci ha detto di fare così, e io non faccio altro che ubbidire al Signore”. Io gli ho risposto: “Grazie a Dio, Eccellenza, che lo fa, ma tutti i sacerdoti sono esorcisti, e allora perché non lo fanno?”. Perché hanno imposto le regole che ci vogliono i permessi, ma se non possono farlo pubblicamente, nessuno impedisce loro di farlo in privato.

Quando San Pietro fu chiamato dal sommo sacerdote, suo superiore religioso di allora, e i sacerdoti con gli scribi e i farisei lo obbligarono a non parlare più di Cristo Gesù, non obbedì, ma disse: “Giudicate voi se sia giusto dinnanzi a Dio l’obbedire a voi anziché a Dio. Noi non possiamo non parlare delle cose che abbiamo vedute e udite” (At 4, 19s).

San Pietro aveva visto e toccato con mano, aveva visto la tomba vuota, le fasce afflosciate perché il corpo aveva attraversato quelle fasce, il sudario piegato da una parte. Gesù poi era apparso agli Apostoli, lo avevano toccato, avevano mangiato assieme dopo la resurrezione. “Noi che abbiamo visto e toccato,  possiamo dire che non è vero? Ditemi voi se è più giusto obbedire a Dio o agli uomini?”.  Ma chi ha questo coraggio adesso?


Allora ci sarà data la forza

Ci verrà chiesto questo coraggio di schierarci dalla parte di Dio e non dalla parte degli uomini. Ora voi avrete paura di non avere la forza, ma non pensateci, e preghiamo tutti insieme perché in quel momento il Signore ci assisterà  e sarà con noi. Hanno resistito Sant’Agnese, San Tarcisio e altri santi martiri, che il Signore ha reso tanto  forti da non avere paura della morte. Può darsi che il Signore non  ci chieda questo, ma se ci chiede di avere il coraggio di schierarci dalla parte della Verità, preghiamo, mettiamoci in ginocchio e diciamo: “Signore, noi la forza la riceviamo solo da Te”.

Tutti abbiamo paura, come sapete. Anche una malattia qualsiasi fa paura, però con il Signore no, perché la nostra forza è Lui. Non appoggiamoci sulle nostre forze: noi siamo niente, eppure il Signore è sceso dal Cielo sulla terra, si è fatto uomo come noi, ha patito, è morto e risorto per aiutarci, per salvarci. Noi dobbiamo stare dalla sua parte. Egli ha dato il suo sangue. Pensate che cosa ha patito Gesù per noi!

La passione è stata terribile, ma per Lui, che è Dio, dal primo momento che è stato concepito, tutta la vita è stata una sofferenza continua. Noi di quando eravamo nel seno di nostra madre non ricordiamo proprio nulla, ma Lui sì, Lui aveva l’intelligenza perfetta, e l’Imitazione di Cristo dice che tutta la vita di Gesù è stata una croce e un martirio, dal primo momento del concepimento fino alla morte in croce. Anche nello stare per trent’anni sottomesso a due persone buonissime, però sempre sue creature. Ha imparato il mestiere di Giuseppe, e i suoi conterranei non credevano a Lui, credevano che fosse il figlio del falegname, conoscevano i cugini, i parenti. Ecco perché Gesù dice: “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria” (Lc 4, 24). Anche  se  uno  è perfetto, e credo che Gesù sia vissuto nella perfezione più grande, non tutti però la pensavano alla sua maniera.

Tutto questo ci è stato rivelato dal Vangelo, tutto dalle Lettere degli Apostoli, come pure dalla lettera agli Ebrei che è dottrina di S. Paolo e che è stata letta nella Messa di oggi. Ora voglio leggervi qualcosa di questa lettera.


Responsabili della Fede

E’ scritto: Bisogna che ci applichiamo con maggior impegno a quelle cose che abbiamo udito per non andare fuori strada (Eb 2, 1).

San Paolo aveva spiegato che Gesù è veramente il figlio di Dio adorato da tutti gli angeli di Dio. Grazie a Dio voi siete alla ricerca della Verità, aderite a questa Verità, e se siete qui vuol dire che amate Gesù e la Madonna, e la pregate: Lei è la nostra salvezza, la via per arrivare a Gesù e al Padre.

Per non essere fuori rotta e non sbagliare andando in giro a cercare idee stupide, bisogna che noi ci applichiamo con maggiore impegno alle cose udite, e se l’avete smesso, ora dovete mettercelo ancora di più. Il Signore ci ha fatto conoscere la verità perché non siamo sospinti fuori rotta e non facciamo naufragio.

Se infatti la parola trasmessa per mezzo degli Angeli si è dimostrata solida, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto una giusta punizione, come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande? (Eb 2, 2s).

La Madonna ha detto che non si può aderire alle idee contro Cristo e la sua Chiesa. Ricordatevi che le idee della sinistra sono tutte contro Dio e la Chiesa: non si può essere comunisti e insieme cattolici,  perché il comunismo è  ateismo, è contro Dio, non ammette la sua esistenza, ha innalzato l’uomo al posto di Dio. Ora una parte dell’umanità e la Russia si sta convertendo, ma la Cina no.

E tutti i musulmani? Non sono bolscevichi loro, ma sono alleati per andare contro il vero Dio: questa è la situazione del mondo in questo momento.

C’è la massoneria, atei che per amore del denaro. I musulmani che credono in Allah, che pure è Satana, ed è come se avessero firmato. Vedete come i kamikaze si  suicidano, mentre i veri comunisti, che sono contro Dio e non credono a una vita eterna, non vogliono saperne di  suicidarsi. 

Dio è il più grande difensore dell’uomo, è Lui che ci ha innalzato alla dignità di figli di Dio, non c’è nessun altro in  cui sperare. Gli altri ci vogliono tutti schiacciare. Guardate come i musulmani trattano le donne o come trattano quelli che non sono musulmani.

Il Signore ci ha detto di non uccidere, ci ha insegnato: “Qualunque cosa avrete fatto al minimo dei miei fratelli, l’avrete fatta a Me” (Mt 25, 40).

Non ci ha detto di uccidere, non ci ha detto di ammazzare perché tu non sei cattolico o non conosci Gesù Cristo e non hai la mia religione. No, noi non possiamo fare del male e nemmeno odiare perché la nostra religione è fondata sulla carità e l’amore. Allah vuole una guerra santa per uccidere coloro che non aderiscono a lui, Gesù invece ha dato lui stesso la vita per salvare coloro che rifiutano Dio. Come Lui, noi dobbiamo amare anche i nostri nemici, fare del bene a quelli che ci perseguitano, pregare per loro (v. Mt 5, 43s). Non però aderire a false divinità.


Credere nel Figlio

Ora vedete a chi crediamo.

Avendo già molte volte e in molti modi Dio parlato ai nostri padri mediante i profeti, in questi ultimi tempi ha parlato a noi nel Figlio, al quale conferì il dominio di tutte le cose, avendo anche mediante Lui creato l’universo. Questi, essendo l’irraggiamento dello splendore e stampo della sostanza di Lui, e tutto reggendo con la sua potente parola, dopo aver compiuto l’espiazione dei peccati, si assise alla destra della Maestà  in sublime altezza, fatto tanto superiore agli Angeli quanto più eccellente del loro è il titolo che a Lui compete (Eb 1, 1s).

Come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande, quella che ci è data da Gesù e quello che ci ha detto Gesù? Questa è la parola annunziata al principio dal Signore, e a noi confermata da coloro che la udirono, e anche Dio se ne rese garante con  segni e prodigi di vario genere, con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà (Eb 23s).

Salvezza annunciata da Gesù che è venuto nella pienezza dei tempi!

Il Figlio è dalla stessa sostanza del Padre che lo genera, genitus non factus, consubstantialis Patri: generato, non creato, della stessa sostanza del Padre per generazione eterna.

Il Figlio sostiene tutto con la potenza della sua parola (ecco perché negli ultimi messaggi ha detto che ci insegnerà la sua Parola) e dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della Maestà nell’alto dei cieli, ed è diventato tanto superiore agli Angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.

Gesù, Figlio di Dio, lo vedremo splendere nella gloria. Ricordate le parole del Padre: “Questo è il figlio mio diletto nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo”.

Possibile che non si ha la voglia di ascoltare il Padre, e questo Figlio che è morto per noi, e lo Spirito Santo che ci fa capire quello che il Padre e il Figlio vogliono per noi, perché questa verità dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, fu affermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita e dai loro successori.


Testimonianza dei segni

Parola testimoniata da Dio con segni, prodigi e miracoli d’ogni genere… (Eb 2, 4).

Guardate che i segni, i prodigi e i miracoli avvengono tutti i giorni.  L’altra sera per grazia di Dio in televisione hanno trasmesso due miracoli comprovati, perché le constatazioni di Lourdes sono lunghissime, senza contare tutti quelli che guariscono senza tornare a dirlo. A Lourdes, Fatima, Medjugorje e Cestokova è sempre la stessa Madonna, la Madre di Gesù, che ottiene miracoli.

Quando sono andata a Medjugorje, stavo seduta su una panca, e con me c’era una signora. Eravamo stanche tutte e due. La signora friulana si rivolge a me e mi dice che è tanto grata alla Madonna. Anni fa aveva avuto un incidente d’auto e si era maciullata una gamba, era stata operata più di una volta, i legamenti erano tutti spaccati e la gamba era morta, e doveva sostenersi con le stampelle. Era venuta a Medjugorje non tanto per essere guarita: sapeva che era impossibile e proprio non pensava che potesse avvenire la guarigione. Ma nella celebrazione della Messa, mentre stava in piedi con le stampelle, ad un tratto ha sentito un gran calore salire dalle gambe in su. Si è guardata attorno, e visto che nessuno la osservava, provò a togliersi le stampelle e vide che stava in piedi da sola senza sostegno. Un signore lì vicino si era accorto, e le ha detto di dare a lui le stampelle e di andare a fare tranquillamente la Comunione. La signora va dal medico, e questi le dice che la guarigione era impossibile, perché aveva ancora i legamenti tutti rotti. Ma lei camminava, e ciò era  inspiegabile, ma il medico non ha voluto certificarlo perché era ateo.

Questa testimonianza è per dirvi quanti miracoli avvengono senza che lo si sappia pubblicamente. Questi sono i segni della presenza del Signore.

Soprattutto certe conversioni del cuore sono miracoli. Sapete che è più facile guarire che convertire una persona. Quando Gesù dice a quel paralitico “Ti sono rimessi i tuoi peccati”, i presenti mormoravano che solo Dio poteva farlo, e Gesù confermò: “Credete che sia più facile dire ‘Ti sono rimessi i tuoi peccati’, o dire’Alzati e cammina, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa’?”.

Se leggessimo di più questo Santo Vangelo capiremmo un po’ di più tutte le cose. E’ così difficile leggere questo Vangelo, così difficile credere al Vangelo?


Testimonianza dei Doni

Dio convalida la loro testimonianza… con i doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà (Eb 2, 4).

Quanti doni effonde lo Spirito Santo, che sono meno visibili dei miracoli, dei prodigi e delle guarigioni, ma sono più reali, più potenti! E quante conversioni di persone che erano molto lontane da Dio e che ad un certo punto capiscono e ne danno testimonianza! Speriamo che siano sempre di più coloro che hanno il coraggio di testimoniare davanti a tutti.

Il Signore mediante i doni dello Spirito Santo elegge i suoi strumenti per aiutare gli altri, come io sono qui per aiutare voi. Nel ’78 io dovevo essere morta, dovevo essere in paradiso, ma sono qua perché ho accettato dal Signore di vivere per aiutare voi. Lui mi ha detto che i tempi sono difficili e gli uomini hanno bisogno di Verità, ed è così che ho accettato di vivere ancora. Certo che si sta meglio in paradiso: lo so benissimo, ma d’altra parte la gloria di Dio è la salvezza delle anime mi hanno fatto accettare di vivere ancora, e se il Signore mi fa vivere ancora in questi anni  è perché attraverso me, che non sono niente, vuole salvare altri: è Lui che trasmette la Verità che converte, e se ci fosse anche solo un anima che si converte e si dà a Dio, mi basterebbe.

Non posso scegliere io, è il Signore che sceglie i suoi strumenti, e di solito vi assicuro che sceglie sempre i meno adatti, perché la gloria sia tutta sua, e non ci venga in testa di pensare di essere meritevoli di ciò che il Signore ci dona. No, no, non è vero niente! Ora  capisco perché mi ha scelta: proprio perché non ero adatta, così che si capisse che non sono io, ma è Lui che sceglie le cose che non sono per confondere quelle che sono, le stolte per confondere le sapienti, le deboli per confondere le forti, perché la gloria sia tutta sua (v. 1 Cor 1, 27).

C’è un salmo che dice: “Non a noi Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria” (Sal 113, 1), perché “Tu solo sei Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l’Altissimo”. Lo diciamo  nel Gloria in chiesa, cerchiamo di dirle bene queste parole perché convinti dentro.

Ad un certo punto alle mie superiore ho detto: “Ma scusatemi il Signore, lo Spirito Santo deve chiedere a voi il permesso di dare doni mistici alle suore?”. Pensate che due santi come San Francesco di Sales e Santa Giovanna di Chantal avevano messo nelle regole che le suore non potevano abbandonarsi ai doni mistici. Ma che cosa siete? Siete voi lo Spirito Santo? Vedete che anche i santi possono sbagliare facendo le regole. Chissà perché il Signore ha permesso questo.

E il Signore che cosa ha fatto? E’ apparso con quella rivelazione grandissima della devozione al Sacro Cuore proprio a Santa Margherita Maria Alacoque. Quanti rimbrotti dalle sue superiore e dalle sue consorelle perché non doveva vedere il Sacro Cuore! Vedete a che punto siamo noi persone umane! Ma sono forse più dello Spirito Santo le superiore?

Loro dicono “Perché la regola dice così”. Ma Dio ha una regola sola, la carità, a Dio non importa di quando si devono alzare, come devono vestire, Dio non vuole questo, ma quello che Lui ha detto, e cioè amare Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e le forze, e il prossimo come se stessi: questa è la regola del Signore.

Ora se amiamo il  nostro prossimo dobbiamo essere felici che uno sia preso come strumento del Signore per aiutare gli altri.

Non certo a degli Angeli Egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi qualcuno in un passo ha testimoniato:’ Che cos’è l’uomo perché ti ricordi di lui o il figlio dell’uomo perché Tu te ne curi? Di poco lo hai fatto inferiore agli Angeli, di gloria e di onore l’hai coronato e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi’ -. Questa è la sacra scrittura -. Avendo  assoggettato ogni cosa  al Padre e al Figlio, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa (Eb 2, 5).

No, purtroppo! Non lo vedeva San Paolo duemila anni fa e non lo vediamo noi ancora qui. Sembra anzi che sia proprio il contrario.

Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli Angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio Egli sperimentasse la morte a vantaggio di tutti. Ed era ben giusto che colui per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il Capo che li ha guidati alla salvezza (Eb 2, 5s).

Gesù come uomo era inferiore agli Angeli, e per questo Lucifero ha detto “Non servo”, perché lo ha guardato Gesù solo come uomo e non ha pensato che aveva anche la natura divina oltre che quella umana.

Ecco la spiegazione della sofferenza di Gesù e della sofferenza nostra, della croce di Gesù e della croce nostra. “Non andiamo in paradiso in carrozza”, diceva sempre Don Bosco ai suoi figli, e aggiungeva: “Ricordate che su questa terra c’è sempre da soffrire. La felicità perfetta su questa terra non c’è. Ci possono essere dei momenti felici, ma che durano così poco. Ci sarà sempre la croce, perché Gesù per salvarci ha dovuto accettare la croce, e noi pure per salvarci dobbiamo accettare la nostra croce”. Cerchiamo di mettercela in mente questa cosa.

Però soffrire con Gesù, è come soffrire metà. Egli ci dice: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi e Io vi ristorerò perché il mio giogo è soave e il mio peso è leggero” (Mt 11, 28).

La mia vita non è stata facile. Ho ottant’anni, però soffrendo con Gesù ho sofferto metà di quello che avrei dovuto soffrire senza di Lui, la metà e anche meno della metà, perché Gesù ti dà una ragione della sofferenza e poi aiuta, ti sostiene, ti dà una mano e ti incoraggia: “Guarda che ho sofferto anch’io, e tanto, per te. So che cosa è la sofferenza, la conosco e ti aiuto”. Questo è Gesù.

Ed era ben giusto  che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose    - ricordate che tutto è stato fatto per Lui, in Lui e in vista di Lui e niente è stato fatto senza  di Lui -, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il Capo che li guida alla salvezza. Lui ha voluto soffrire come Capo per portarci alla salvezza. Infatti colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da uno solo. Per questo non si vergogna di chiamarli fratelli dicendo: ‘Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi’ (Eb 2, 10s). Perché Lui è nostro fratello, ha sofferto prima di noi e soffre in noi e ci aiuta a sopportare la sofferenza.

Non saranno facili i tempi che ci aspettano, mentre la natura si ribella all’uomo perché l’ uomo si è ribellato a Dio. Vedete che la natura non ci aiuta. Adesso abbiamo un bel sole, però se venisse una bella nevicata purificherebbe un po’ l’aria. Da una parte c’è neve e acqua e dall’altra c’è il fuoco: è la natura che si ribella .

Chissà cos’è successo a quelli che stavano rientrando con la navicella spaziale per scoppiare così in aria. Ma Gesù ci ha avvertito che viene come un ladro, quando meno ce lo aspettiamo. Perciò “state preparati, perché non sapete il momento né l’ora” (Mt 24, 44), ed è inutile che pensiamo la scadenza di chissà come e quando: da un momento all’altro potremmo essere chiamati alla sua presenza: per un incidente d’auto, un infarto, o altro. Però non dobbiamo fasciarci la testa prima di romperla. Viviamo bene momento per momento,  serenamente aspettandoci la vita eterna.

E ancora: Io metterò la mia fiducia in Lui; e inoltre: Eccoci, Io e i figli che Dio mi ha dato. Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch’Egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita (Eb 2, 13s).

Ecco il nostro grande nemico. E’ rabbioso quanto mai, perché, come spiega l’Apocalisse, sa di avere poco tempo, e allora ci da dentro da morire, fa tutti i dispetti inimmaginabili, ma non è più forte del Signore, e se noi stiamo col Signore ci salviamo.

Egli infatti non si prende cura degli Angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare  un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova (Eb 2,16s).

Il Signore ci parla chiaro attraverso San Paolo. Cercate di leggere e meditare  quello che oggi vi ho letto, e cercate di farlo vostro senza ascoltare le altre voci, perché la Verità viene dal Vangelo e io ho il compito di trasmettervi solo la Verità. E’ il mio dovere, la mia missione.

Perché noi siamo qui e non ci sono  tanti altri? Ve lo chiedete qualche volta? Ringraziate il Signore che vi ha scelti per ascoltare la Verità e che vi ha dato la forza di dire sì mentre potreste essere andati a fare una passeggiata o al cinema o altro senza aver ascoltato questo.

Chi è che vi ha dato la buona volontà di venire qui ad ascoltare? Dovete dire grazie al Signore.

A vostra volta potete trasmettere a qualcun altro, ma state attenti di non dare le perle ai porci (Mt 7, 6). Prima di parlare guardate in faccia alle persone, se potete dire o non dire. Il Signore vi da la grazia di capire, ma se potete dire una parola e soprattutto testimoniare con la vita che credete in Colui che ci ha creato e redento, è cosa grande, perché le parole muovono, ma l’esempio trascina.

Se vi comportate da veri cristiani e non da fanatici (perché il fanatismo è la morte della fede, della devozione, ed è deleterio), ma razionalmente in tutti i posti, dove lavorate, nella famiglia, allora sì, perché fate partecipi gli altri della Verità e pian piano la Verità si dilata.

Se il Signore vi ha scelto per questo, ringraziatelo e fatevi coraggio.
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