Catechesi tenuta da Suor+ a L. il 31 Agosto 2002, riportata con l’immediatezza del parlato
Abbiamo tanto bisogno dell’aiuto degli Angeli e degli Arcangeli, che sono molto forti e ci aiutano ad amare Dio e a difenderci dal nemico. Purtroppo il demonio è scatenato perché sa di avere poco tempo: l’Apocalisse lo dice chiaro, e da tutto quello che avviene lo capiamo benissimo. Il demonio sembra impazzito.
Noi abbiamo tutti i mezzi per combatterlo e per vincerlo perché Dio è più forte del demonio. Lui è il principe di questo mondo, ma Gesù, con il Padre e lo S. Santo, è il nostro Dio, è il Re di questo mondo, quindi non abbiate paura e sappiate difendervi. La prima difesa è vivere in grazia di Dio: ricordatelo!
Se il demonio diventa il padrone della vostra anima perché vivete in peccato mortale, non avete difese. Però il Signore ci ha dato la Confessione, questo grande sacramento di penitenza. Se non abbiamo il tempo di andare subito a confessarci, facciamo subito un atto di pentimento e diciamo: “O Signore, che cosa ho fatto! Ho sbagliato! Signore perdonami, e appena posso vado a confessarmi”. Così anche se moriste, non andreste all’inferno.
I frutti della carne
Ora continuiamo il nostro discorso sulla carità, meditando ciò che dice S. Paolo nella lettera ai Galati (Gal 5, 13s). “Voi, infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà, purchè questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne. Ma mediante la carità siate al servizio gli uni degli altri. Tutta la legge, infatti, trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note”.
Fornicazione. Adesso è legge. Se dite a qualcuno che è male la fornicazione vi ride in faccia: “Ma scherziamo? Ma noi siamo liberi, quindi libero amore!”. Guardate che la legge di Dio è direttamente contraria alla legge del mondo che è sotto l’impero di Satana.
Impurità, libertinaggio, idolatria. Credete che non ci sia idolatria? Il dire che Allah è come il nostro Dio? Che va benissimo Budda, e magari arricchire la nostra casa di tanti piccoli Budda e cose del genere? Guardate che è idolatria!
Stregonerie. Credo che ci sia stata poche volte nel mondo tanta diffusione di maghi, stregoni, fattucchiere come adesso. Ci sono le reclames in tutte le TV, in tutti i giornali. Sappiate che tutti quelli che cadono in questi tranelli hanno poi una difficoltà enorme a venirne fuori, e anche dopo convertiti rimangono disturbati da mali per anni e anni. State attenti!
Inimicizie. In certi gruppi di preghiera c’è un’inimicizia continua: uno vuole essere superiore all’altro, uno vuol parlare più dell’altro, uno dice che ha più carismi dell’altro, e non c’è amore, non c’è carità. Tali gruppi non vengono dal Signore.
Discordie. Non si va d’accordo per cretinate che non stanno né in cielo né in terra. Fate come quei due frati famosi che non avevano mai litigato in vita loro, erano sempre andati d’accordo, e siccome avevano sentito che altri litigavano, hanno deciso di provare a litigare anche loro. E dissero: “Facciamo così: io dico che questo mattone deve andar dentro e tu dici che questo mattone deve star fuori… Dentro e fuori, dentro e fuori…”. Alla fine uno ha ceduto e ha detto: “Lasciamolo fuori”, e non sono stati capaci di litigare. Lo raccontavano a noi negli esercizi spirituali per dirci che a volte litighiamo per delle stupidaggini. Le mie consorelle a volte dicevano: “Questa sedia deve star qua”, e l’altra diceva: “Ma no, è fuori posto, deve star là!”. Ma sentite: mettetela dove volete, non importa della sedia pur di andar d’accordo, perché è il demonio ci fa perdere in queste sottigliezze pur di suscitare discordie.
Gelosie. Pochi ammettono di essere gelosi, ma la gelosia è una brutta bestia che rode.
Dissensi. Pensate ai dissensi che ci sono in politica. Io tengo la mia idea se trovo buona una certa cosa, però rispetto anche le idee degli altri. “Io provo a convincerti che è bene così, e tu non accetti: beh, sei libero di pensare come vuoi. Se vuoi rovinarti con le tue mani, fa’ pure. Dopo tutto non sono io che devo pretendere di salvare il mondo”. I dissensi avvengono a volte per cretinate senza nessuna consistenza. Sono tutti articolati da Satana per farci cadere in inganno.
Divisioni. Se io sono di un partito e tu sei di un altro partito, per questo dobbiamo litigare? Ucciderci? Mancare di carità? Ognuno è libero di pensare come crede.
Fazioni. C’erano anche allora come ci sono adesso.
Invidie. “Se l’invidia fosse febbre, tutto il mondo ce l’avrebbe”. Per invidia quanto male ho visto, quante famiglie rovinate, quanti malefici fatti per rovinare persone, beni, case!
Ubriachezze. Non solo con il vino, ma anche con la droga e con le altre cose prese senza moderazione.
Orge e cose del genere. L’Apostolo conclude: “Circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio”.
I frutti dello Spirito
“Frutto dello Spirito invece è l’amore. E’ il primo frutto! Quando c’è il Signore nel cuore noi vogliamo bene a tutti: agli amici, ai nemici, a coloro con cui andiamo d’accordo e a coloro che non condividono le nostre idee.
Il primo frutto dello Spirito Santo è l’amore perché il Padre, principio di ogni essere, è Amore, il suo Verbo è Amore, e l’Amore tra il Padre e il Figlio e tra il Figlio e il Padre è lo Spirito Santo, la terza persona della santissima Trinità, che è Amore. Ecco perché Maria Santissima ha concepito Gesù nel suo grembo per opera dello Spirito Santo. Ogni concepimento dovrebbe essere frutto di amore.
Gioia. Anche se siamo nelle pene, anche se abbiamo dispiaceri, però abbiamo una gioia di fondo nel cuore che nessuno può togliere: non le disgrazie, non le morti. rimane quella serenità, quella pace del cuore che solo Dio può dare.
Pace. Con Dio prima di tutto, perché lo abbiamo nel cuore, poi con il mondo intero. Non si litiga se si è in pace con tutti.
Pazienza. E’ la virtù che ci fa sopportare qualsiasi pena, qualsiasi sofferenza e qualsiasi altra cosa ingiusta senza scatti d’ira. Il Signore dopo la mia professione religiosa, a 21 anni mi ha chiesto di fare il voto di pazienza. Sono rimasta perplessa, ed Egli mi ha invitato a studiarla nella Somma Teologica di San Tommaso. Allora ho letto che non è solo perdere la calma, ma è il saper sopportare. Infatti l’anno dopo sono stata in punto di morte e ho avuto quello che ho avuto. Allora ho capito perché mi ha fatto fare il voto di pazienza: per prepararmi a tutta la sofferenza che avrei dovuto sopportare.
Benevolenza. Non siamo di quelle persone rabbiose a cui non va mai bene niente, ma cerchiamo di essere benevoli con gli altri, accettiamo quello che possono fare.
Se uno è disordinato di natura cerchiamo di accettarlo così com’è, non pretendiamo che sia ordinato, siamo benevoli egualmente con lui.
Bontà. La bontà di cuore si vede trasparire anche dal volto delle persone: dal volto buono, si vede che sono disposti alla bontà.
Fedeltà. Essere fedeli al Signore è il primo dovere, poi anche ai legami familiari, coniugali, al dovere quotidiano. Ci sono tanti modi di essere fedeli sapete? Tanti richiami alla fedeltà.
Mitezza. Non dobbiamo essere sempre rabbiosi, irritati contro tutto e tutti e sempre nervosi. La mitezza è accettare gli altri come sono, e prima di tutto se stessi, guardare i lati buoni della nostra natura ed esaminare quelli che sono negativi per eliminarli. Ma per poterli eliminare bisogna conoscere i lati buoni. Un anno ho dovuto dettare gli esercizi a una trentina di ragazzi dai 19 ai 21 anni, tutti maschi, e una sera ho dato loro il compito di cercare i lati buoni del loro temperamento, della loro natura. Mi hanno guardato stupiti e dicevano: “Ma come, tutti ci dicono di guardare i difetti!”. “No, stasera dovete guardare i lati buoni che avete”. Il giorno dopo è arrivato un ragazzo di 19 anni piangendo perché non ne aveva trovato neanche uno. Pensate quanto era avvilito quel ragazzo: magari era stato cresciuto così, sempre sentendosi dire che non andava bene questo, che non andava bene l’altro. E’ terribile sapete! Può venire una degenerazione psichica da portare al suicidio. Difatti don Bosco diceva: “Quando un ragazzo fa bene, lodatelo, ditegli che ha fatto bene. Egli mette le ali ai piedi e la prossima volta fa il doppio di lavoro. Non umiliare! Non è una buona educazione dire sempre ai figli che va male.
Dominio di sé. Quanto è importante! Forse noi lo trascuriamo, ma il dominio di sé è un dono dello Spirito. Sapersi dominare: come si fa? Bisogna insegnare ai bambini come si faceva una volta a fare i fioretti, ossia le piccole mortificazioni che davano il dominio di sé. Ci dicevano di salire la scala in silenzio e noi ad ogni gradino facevamo un fioretto, così riuscivamo a fare tutta la scala in silenzio, invece che salire le scale chiacchierando.
Santa Teresa del Bambino Gesù, con il bene che voleva al suo papà, mentre la mamma era morta, fin da piccola quando riceveva le lettere non le leggeva subito, le metteva in tasca e aspettava mezz’ora a leggerle. Non cadeva il mondo, però non aderiva a questo desiderio grande, perché lei era espansiva ed affettuosissima, e in questo modo mortificava la sua natura. Aveva una superiora che poveretta non doveva essere a posto con la testa, la famosa madre Gonzaga, che l’ha fatta patire parecchio. Poi fu fatta superiora la sua sorella e a Suor Teresa venivano in mente tutti i motivi per andare da lei a parlarle, per stare insieme: nel suo diario descrive che doveva aggrapparsi alla ringhiera delle scale per non aderire a questo pur innocente desiderio.
Questo è il dominio di sé, perciò insegniamo ancora ai nostri bambini a fare piccoli fioretti. Per esempio se hanno voglia di un gelato, fateli aspettare dieci minuti, poi glielo date. Sono piccoli atti di dominio di sé, ma assai utili anche per la vita pratica.
“ Contro queste cose non c’è legge”.
Coloro che appartengono a Cristo
“Ora coloro che appartengono a Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vana gloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri”.
Questo per dirvi ancora che tutto è fondato sulla carità. Perché io devo fare questa mortificazione? E perché aspettare? Per amore! Perché aspettare a bere se ho sete, perché aspettare a leggere quella lettera che mi preme subito? Se io amo il Signore, gli offro questo sacrificio. Io lo amo sopra ogni cosa, lo amo al primo posto, e per amor suo faccio queste piccole mortificazioni. Se siamo abituati a queste piccole mortificazioni, quando vengono le grandi mortificazioni, le grandi scelte, di fare il peccato o non farlo, abbiamo allenato la nostra volontà e per amore del Signore rifiutiamo di offenderlo.
L’amore è il movente primo. Solo per amore facciamo ciò che esige il Vangelo. La paura dell’inferno non basta per salvarci, tanto è vero che quelli della massoneria, che firmano col loro sangue la lotta contro Dio e si sono assoggettati a Satana, non hanno paura dell’inferno. Si illudono e affermano che l’inferno è un’invenzione dei preti, e anche se sanno che c’è l’inferno, se avessero amato Dio veramente con tutto il cuore, l’anima, la mente e con tutte le forze non avrebbero scritto la loro condanna e si salverebbero.
Oggi sentite queste cose perché siete venuti qui. Difficilmente le sentite nelle prediche in chiesa. Ci sono sacerdoti che si sentono obbligati a fare la predica riassumendo la prima, la seconda e la terza lettura quasi che fosse scritta non so in che parte questa regola. Ma non è così: basterebbe una parola, una frase del Vangelo o della lettura per fare una catechesi, perché e quello che manca oggi è la catechesi sulle verità fondamentali della Fede. Coloro che hanno provocato smarrimento dovevano essere affiliati alla massoneria: sono entrati pagati, preparatissimi, intelligentissimi, per rovinare la Chiesa dal di dentro. Ricordate il diario di quel francese che descriveva tutta la preparazione che aveva ricevuto per diventare sacerdote allo scopo di rovinare la Chiesa dall’interno. Padre Jean Derobert doveva morire per le pallottole del mitra che gli hanno trapassato il petto e non è morto per un miracolo di Padre Pio: è un mistico, e io ho parlato con lui e gli ho chiesto se è possibile che un uomo di chiesa degeneri fino al punto di insegnare degli errori, e gli dicevo i nomi di alcuni. Egli mi ha risposto che queste persone sono entrate per rovinare la Chiesa. Ricordiamoci che il demonio mediante certe infiltrazioni nella Chiesa ha sferrato offensive proprio in grande stile come non è mai stato. Sono passati duemila anni dalla venuta di Cristo, questi anni sono stati voluti dal Signore per la diffusione della verità, perché tutti conoscano Gesù e il suo Vangelo quale unica via della salvezza. Ora il Vangelo di Cristo è diffuso in tutto il mondo, tutti sanno chi è Gesù, l’ultimo grande missionario che ha fatto epoca è il Papa, muovendosi in persona e andando in ogni nazione e luogo. E’ il Signore che l’ha voluto, è lo Spirito Santo che lo conduce, perché dove va si chiedono chi è quest’uomo, e vengono così a sapere che è il Vicario di Cristo. Così Cristo viene conosciuto in tutto il mondo. Che lo accettino o che lo combattano, è libera scelta degli uomini.
Gesù conosciuto in tutto il mondo con i mezzi di comunicazione ha posto questo limite: i duemila anni di missionarietà stanno finendo, “chi crederà sarà salvo e chi non crederà sarà condannato”. Dio è giustizia infinita, volete che non sappia quello che hanno dentro nel cuore tutti gli uomini? Lui è morto per tutti, per i cinesi, gli africani, gli americani, per tutti, ha dato la sua vita per ognuno di noi e ci ama tanto, al punto di aver contato i capelli del nostro capo. Volete che il Signore non conosca la situazione attuale del mondo? O dobbiamo essere noi a suggerire al Signore che cosa deve fare?
Ci sono persone che dicono “Si dovrebbe far così o colà”. Bravo, dico io, sei più intelligente di Dio? Pensate che Dio non sappia giudicare, non sappia che cosa ha dato e che cosa può richiedere? A noi che conosciamo bene la religione richiederà di più, “perché a chi più è stato dato, più sarà richiesto”. A chi non ha ricevuto tutto il ben di Dio che abbiamo avuto noi richiederà l’essenziale, ma lasciamo a Lui il pensiero: noi non dobbiamo criticare il Signore.
Ora siamo arrivati alla conclusione di questo millennio e il Signore affonderà la sua scure e separerà i buoni dai cattivi. La conoscenza il Signore l’ha rivelata a tanti, anche nella Sacra Scrittura, e verrà il momento che Lui chiederà i conto di tutto. Adesso ha detto: “Il Padre mio metterà tutti i miei nemici a sgabello dei miei piedi”: tutti li annienterà. Ora, perché annienti tutti i nemici, mi volete dire che cosa avverrà su questa terra?
Già vedete che le cose non vanno dritte, vedete l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, guardate il tempo che cosa fa: da una parte le inondazioni, dall’altra il fuoco, e avverrà, perché è inesorabile che avvenga, la terza guerra mondiale, per necessità, perché quando gli stati si trovano davanti al crollo finanziario, che cosa fanno? Fanno guerra, perché questa distrugge, ammazza tanti uomini e restano meno bocche da sfamare; poi si ricomincia a costruire: questo è il loro ragionamento.
Però noi se siamo con il Signore non dobbiamo avere paura: “Non temete piccolo gregge” - ci ha detto Gesù -; “Io sarò con voi fino alla fine dei tempi”. Se noi scegliamo Lui siamo del suo gregge ed Egli pensa a noi.
Quando vedo qui questi bellissimi bambini, dico che il Signore preparerà un bellissimo mondo per loro, molto più pulito di quello che abbiamo trovato noi e in cui viviamo adesso. E meno male, Deo Gratias, perché noi pensiamo sempre ai nostri, ma è così. Queste sono le verità sacrosante, la Sacra Scrittura lo dice, l'ha detto in tutti i sensi ed è detto chiarissimo nell’Apocalisse.
L’Apostolo prosegue: “Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi fratelli, ed è ben giusto: la vostra fede infatti cresce rigogliosamente e abbonda la vostra carità vicendevole”. Credo che il Signore lo possa dire anche di noi che siamo qui presenti.
“Così noi possiamo gloriarci di voi nelle chiese di Dio per la vostra fermezza e per la vostra fede, in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate: questo è un segno del giusto giudizio di Dio che vi proclamerà degni di quel regno di Dio per il quale ora soffrite. E’ proprio della giustizia di Dio rendere afflizioni a quelli che vi affliggono, e a voi che ora siete afflitti sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza”.
Ora noi siamo dalla parte di Dio vogliamo essere di questi.
Verrà “in fuoco ardente a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al Vangelo del Signore Nostro Gesù. Costoro saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando Egli verrà per essere glorificato nei suoi santi ed essere riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Questo accadrà in quei giorni, e anche per questo preghiamo di continuo per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento con la sua potenza ogni vostra volontà di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in Lui secondo la grazia del nostro Dio e del Signore nostro Gesù Cristo”.
Se siete qua, se avete la fiducia nel Signore, nel suo aiuto, di che cosa dobbiamo temere? “Se Dio è con noi, chi è contro di noi?”. Questo è quanto in questo momento dobbiamo conoscere e sapere, e non ci possiamo illudere, perché vediamo chiaramente come le cose non vanno migliorando, ma peggiorando. I tempi sono di Dio, Lui ci fa vedere, ci fa conoscere le cose che avverranno, però il non dice quando. Non crediate ad alcuna persona o lettera o scritto che vi dice un tempo: il Signore non ha mai voluto dire i tempi, neppure agli Apostoli.
Noi dobbiamo essere sempre vigilanti, anche se un grandissimo aiuto ci viene dal Cuore Immacolato di Maria nelle rivelazioni per questo tempo.
Gli apostoli, quando Gesù ha profetizzato quello che sarebbe avvenuto anche ai tempi nostri riguardo la fine del mondo, la fine di Gerusalemme, hanno chiesto quando sarebbe avvenuto, e Lui ha detto che neanche il Figlio dell’Uomo lo sapeva: certo come Dio è logico che sapesse i minuti e i secondi, ma non vuole ed è giusto che sia così altrimenti non so come reagiremmo sapendo in che modo avverrà.
Ora vi preghiamo fratelli riguardo la venuta del Signore Nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con Lui di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare né da pretese aspirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo, prima infatti dovrà venire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e si innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto fino a sedere nel tempio di Dio additando sé stesso come Dio”.
E ci siamo proprio, la massoneria regna in Vaticano al posto di Dio, non il Papa per carità. Ecco cosa deve avvenire, perciò non lasciamoci ingannare.
“Non ricordate che quando ero ancora tra voi venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione che avverrà nella sua ora. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora verrà rivelato l’empio, e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta: l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana con ogni specie di portenti, di segni e di prodigi menzogneri (guardate la tecnica, fino a che punto è arrivata adesso, guardate cosa non hanno), e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina, perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi.
Voi siete di quelli che avete accolto l’amore della verità, altrimenti non sareste qui ad ascoltare queste parole dettate dallo Spirito Santo duemila anni fa e che sono di una attualità impressionante.
“E’ per questo che Dio invia loro una potenza d’inganno, perché essi credano alla menzogna, e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità”.
E’ libera scelta nostra, sapete: il Signore non odia nessuno, è morto per tutti, ma quegli iniqui che non vogliono aderire a Cristo, non vogliono adorarlo, ascoltare la sua parola e mettere in pratica quello che Lui ha detto e ci ha insegnato a fare, è la loro iniquità che li condanna. “Noi però dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelto come primizia della salvezza attraverso l’opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, chiamandovi a questo con il nostro Vangelo per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli, siate saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso così dalla nostra parola come dalla nostra lettera, e lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro che ci ha amati e ci ha dato per sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene. Per il resto pregate per no,i perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti, infatti, è la fede, ma il Signore è fedele: Egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
Credete! E’ fedele il Signore, e se noi ci schieriamo con Lui e lo preghiamo, Lui ci difende dal maligno.
“E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo”.
E’ quello che anch’io prego e mi auguro con tutto il cuore che avvenga.
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