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Suor Ida Benvenuti

*11.07.1922   +11.02.2013
 
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10. Gesù spogliato e abbeverato di fiele. Le incomprensioni e le umiliazioni mi spogliano da me stessa.

dalla Via Crucis di Suor +
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Padre Nostro
Di Admin (del 20/11/2009 @ 18:30:29, in Suor +, linkato 959 volte)


Catechesi di Suor +   tenuta il 3 marzo 2002

 E’ la prima volta nella storia dell’umanità che il Figlio di Dio dà l’autorizzazione di chiamare Dio “Padre”.

Gli antichi Ebrei non potevano neanche nominare il nome di Dio Jahvé. Ricordate che cosa dicevano le tavole della legge: “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di me… Non nominare il nome di Dio invano”. Non bisognava neanche nominarlo.

Gesù, che era il Figlio di Dio, Dio Lui stesso, l’Intelligenza del Padre, il Pensiero del Padre, il Verbo del Padre, ci dice, invece, di chiamare Dio “Padre” e di pregarlo così:  “Padre Nostro che sei nei cieli”…

O Signore, che cosa sono questi cieli?

Noi sappiamo che se Dio non fosse presente anche in un pezzo di pietra, in una molecola, quella cadrebbe nel nulla, non esisterebbe più. Dio è presente in tutta la natura, in tutta l’atmosfera, in tutte le galassie (ci sono più di 400 galassie e ognuna di esse è formata da milioni di stelle) e i veri studiosi hanno fede in Dio, perché, di fronte a cose così esorbitanti, così superiori alla nostra piccola intelligenza, al nostro piccolo mondo, non possono che rimanere sbalorditi e pensare che c’è una Mente Superiore a tutto, c’è una Potenza Infinita per fare  e creare una meraviglia del genere.

Tutti sappiamo che la materia da sola non può darsi vita: sono arrivati ad affermare questo anche gli scienziati russi, che erano stati allevati nell’ateismo più completo.

Anche noi da bambini pensavamo sempre che Dio fosse al di sopra delle nubi, nei cieli, ma i cieli, che noi a volte, diciamo infiniti, sono invece finiti, come pure le costellazioni e tutto l’universo. Infinito è solo Dio, ed è al di sopra di tutti i cieli, di tutte le creazioni che ha fatto, al di sopra di tutto e in tutto, e noi non esisteremmo se Lui non fosse presente dappertutto. Né io potrei parlare, ora se non mi tenesse in vita.

E’ meraviglioso pensare che, tutte le volte che diciamo “Padre Nostro che sei nei cieli”, ci rivolgiamo all’Infinito, a un Tu, che è al di sopra di tutto, un Tu che non aveva bisogno della materia, non aveva bisogno di creare i cieli e la terra, i fiori e gli animali e neanche noi. Eppure l’ha voluto fare…Perché?

Dante c’era già arrivato e aveva detto che “ tutto si muove per amore”.

L’amore è il centro dell’esistenza. Solo per amore il Signore poteva fare tutto questo, Lui che è Infinito in tutto.

Dio è infinito nella sapienza, nella conoscenza, nella bontà, ma non poteva attribuire a sé l’aggettivo Misericordioso, perché non aveva da perdonare niente.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre Persone della stessa natura perfetta: allora, per poter esprimere l’amore - perché Dio è Amore, è Carità - perché fosse manifesto il suo Amore, ha voluto inventare il modo per poter essere misericordioso, permettendo il peccato e l’Incarnazione del Figlio.

San Paolo dice che tutto è stato fatto per Lui ed in vista di Lui e niente è stato creato al di fuori di Lui. Dio ha lasciato che il Figlio si addossasse  tutta la nostra miseria e patisse, per noi, per salvarci. Cerchiamo di ricordare e meditare tutte le sofferenze di Cristo, guardando che cosa è il peccato e che cosa fa il peccato, che ha portato un Dio innocente e perfetto, a soffrire quello che ha sofferto.

Solo dopo aver espiato il peccato, Cristo ha potuto essere misericordioso, istituendo il sacramento della Confessione.

Quando ci rivolgiamo a questo Padre che è nei cieli, ricordiamoci che ha fatto tutto questo panorama di salvezza per noi ed è in mezzo a noi, infinitamente al di sopra di noi, anche se non lo possiamo vedere. L’unico che in terra si è potuto vedere è Gesù, che ha assunto una carne come la nostra.

Solo quando saremo morti e il nostro corpo sarà in polvere, mentre saremo uno spirito, potremo vedere com’è questo Dio Padre e lo Spirito Santo. Per ora possiamo percepire solo la loro presenza, in una grande luce, una grande potenza e una immensa gloria.

Spesso Dio   viene rappresentato come un vecchio, con una grande barba, ma è solo una rappresentazione, così come gli angeli vengono rappresentati con le ali, mentre, essendo puri spiriti, non hanno corpo. Bisognerebbe dirlo anche ai bambini che gli angeli non hanno le ali, ma che questo è un nostro modo di raffigurarli, per dire che volano, che sono da tramite fra noi e Dio e che sono pronti a fare la volontà di Dio.

Bisogna dire la verità in modo che possano capire. Tutte le nostre risposte devono essere secondo la verità, anche negli argomenti più delicati, e lo si può fare tranquillamente, sempre portandosi all’origine della creazione di Dio.

Sia santificato il tuo nome

Fa’, o Dio, che capiamo che Tu sei perfetto e che hai il nome al di sopra di tutti i nomi, fa’ che noi riconosciamo questo e che santifichiamo il Tuo nome. Dio è già Santo, ma siamo noi che dobbiamo capire questa santificazione, capire che, se andiamo verso di Lui, lo ascoltiamo e lo amiamo e riconosciamo solo Lui come scopo di tutta la nostra vita, allora diventiamo santi e santifichiamo Lui e inneggiamo alla sua santità.

Il nome di Dio è sempre Santo, ma dobbiamo noi capire e, con l’amore Suo, cercare di avvicinarci alla sua santità, cercare di essere perfetti come Lui, anche se mai ci riusciremo.

Venga il tuo regno

Sapete qual è il regno di Dio? È la santificazione delle anime, la salvezza delle anime. Se noi siamo in grazia di Dio, Dio regna in noi, e regnando in noi Dio regna nel mondo, in tutto ciò che facciamo o diciamo, nel nostro lavoro, nei nostri interessi.

Per il regno di Dio, ci sono i missionari, quelli veri, perché, ricordatelo, ci sono anche quelli falsi, quelli che sostengono che tutte le religioni portano a Dio e che anche quelli che non credono in Cristo si salvano, mentre solo in Cristo c’è salvezza.

Il Papa l’ha ripetuto tante volte, ha detto: “Aprite le porte a Cristo, perché solo in Lui c’è salvezza”.

Possiamo andare al Padre solo attraverso il Figlio, attraverso i Sacramenti, e il Regno di Dio è proprio questo: che Lui regni dentro di noi. Dobbiamo cercare che Dio regni dentro di noi, e poi che questo regno si diffonda e che tutti gli uomini si salvino. 

Se possiamo fare qualcosa, se possiamo parlare, facciamolo, e se non possiamo fare niente, possiamo pregare, ecco perché abbiamo questa preghiera: Padre Nostro.

Non tutti possono fare i missionari, ma tutti possiamo pregare perché venga il regno di Dio, perché tutti gli uomini capiscano che Lui è il vero Dio, il vero Re, che dà la pace e la felicità per tutta l’eternità. Noi, a volte, barattiamo questa    meravigliosa eternità, per un poco di denaro su questa terra. Non ne vale la pena!

Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così in terra..

Ci possiamo salvare solo facendo la sua volontà, e la volontà di Dio è che ci facciamo santi. Farsi santi significa mettersi in grazia di Dio ad onore di Dio. Non santi sugli altari, non santi con l’aureola, ma essere nella grazia di Dio. Solo facendo la sua volontà giungeremo alla santità: non ci sono altre strade.

Dio vuole   darci una eternità di felicità, vuole che tutti siamo figli adottivi, ma perché questo si avveri, è necessario prendere la propria croce e seguire Gesù.

San Giovanni Bosco era sempre fra i ragazzi e anche fra i ragazzi ignoranti diceva loro che in paradiso non si va in carrozza, ma bisogna soffrire, come ha sofferto Gesù. Tutti soffrono, ma se noi offriamo la nostra sofferenza al Signore, otteniamo molti meriti.

I santi del cielo  hanno fatto la volontà di Dio, così pure gli angeli che sono in paradiso. Grazie a Dio, anche su questa terra, ci sono tanti che fanno la volontà del Padre. Purtroppo, mentre il bene non fa rumore, non si sente, il male fa notizia.

Ricordatevi che, mentre qualcuno ammazza, da un’altra parte della terra, c’è un gruppo di persone che   prega e la preghiera sostiene il mondo silenziosamente.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

Non dobbiamo accumulare, pensando al domani. “Quotidiano” vuol dire “di oggi”,  e giorno per giorno il Signore penserà a darci il suo aiuto. Ringraziamolo giorno per giorno.

Non dobbiamo accumulare, essere avidi: tutte le guerre sono scoppiate per il dio mammona, per il dio denaro, per gli interessi materiali, e per tutto questo c’è chi vende anche l’anima. Noi invece pensiamo all’oggi, al necessario per oggi, perché siamo sicuri che domani il Signore ci aiuterà.

Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Se noi non perdoniamo, il Signore non ci perdonerà.

Perdonare non significa dimenticare, ma cercare di pensare il meno possibile all’offesa ricevuta e scacciare dalla mente il pensiero che allontana dal cuore il perdono. Perdonare non significa andare ad abbracciare la persona che ci ha fatto del male: così facendo potrebbe anche credere di aver fatto bene. Il Signore esige che il nostro cuore perdoni, che nel nostro cuore non si auguri niente di male, anzi che si preghi perché chi ci fa del male si converta.

Noi abbiamo questa grande ricchezza: sappiamo pregare per chi ci ha fatto del male, per coloro che ci perseguitano. E’ una grande grazia non coltivare vendetta, ma rimettere tutto a Dio, il quale, se noi perdoniamo, ristabilisce lui stesso la giustizia.

Dobbiamo perdonare, ma girare al largo da certe persone e pregare per loro.

E non ci indurre in tentazione

Non ci indurre vuol dire non lasciarci cadere in tentazione.

Dio non tenta nessuno, ma permette che siamo tentati dal demonio, dal mondo e dalle passioni. Dio lo permette, e a volte lascia che siamo tentati, come dice Paolo, perché la virtù si rafforza nella debolezza, perché ci basti la sua grazia e perché, senza le tentazioni, peccheremmo di superbia, non saremmo mai vigilanti e non ci metteremmo in ginocchio a pregare il Signore perché ci aiuti.

Dobbiamo riconoscere di essere deboli, prendere le precauzioni per non cadere e pregare Dio di non indurci in tentazione. I santi sono ricorsi alle mortificazioni più tremende: Santa Caterina si era arrotolata in una siepe di spine, per una tentazione così forte, da non essere capace di dominarla.

Il nostro corpo è come un puledro che a volte si imbizzarrisce: come per domare il cavallo si usa la frusta, così col nostro corpo c’è bisogno della mortificazione fisica, corporale; ma pur di non cadere nella tentazione, dobbiamo pregare: c’è bisogno dell’aiuto del Signore, perché da soli non riusciamo a fare nulla.

Gesù ci insegna che è meglio andare in paradiso con un occhio solo, che andare all’inferno con due: questo non significa che fisicamente dobbiamo perdere un occhio, ma che è necessario soffrire a tal punto, come se ci togliessero un occhio.

Se un coniuge è preso dalla tentazione di tradire perché ha incontrato una terza persona e si è invaghito, e per questa farebbe qualsiasi cosa, “togliersi un occhio” o “tagliarsi un piede” significa proibirsi di andare nel posto dove poter incontrare l’altro, anche se questa proibizione è tanto mortificante da far soffrire fisicamente, come togliere un occhio o tagliare un piede. Il Signore ci lascia liberi, ma se chiediamo il suo aiuto, interviene, perché sa che siamo di carne ed ossa e siamo inclini al male, al peccato.

Per non cadere, dobbiamo sin da bambini abituarci a fare i fioretti, altrimenti non si ha la capacità di mortificarsi.

Il Padre nostro è la preghiera più bella, perfetta, con essa, Gesù  ci ha insegnato a chiamare “Padre” il suo stesso Padre. Noi abbiamo per Padre un Dio non tremendo, ma giudice, e non dobbiamo temere il castigo di Dio, perché prima di essere giudice egli è Padre, un Padre Misericordioso.

Nelle nostre preghiere non dobbiamo continuamente pensare alla nostra miseria, alle nostre debolezze, perché così facendo mettiamo noi al centro della preghiera, ma fissare gli occhi in Gesù, e pensare a  quello che Lui ha fatto, a quello che Lui è, e cercare di imitarlo, e se abbiamo sbagliato chiedergli perdono e andare avanti, voltare pagina e non tornare su peccati che, confessati, Lui ci ha già perdonato.

Ricordiamoci che non possiamo essere superiori a Dio, non dobbiamo lasciarci ingannare dal demonio credendoci superiori a Dio, e peccando di superbia non perdonandoci.

Dio perdona tutto, basta essere pentiti; non dobbiamo dubitare di questo, altrimenti si corre il rischio di prendere degli esaurimenti per le colpe commesse. Questi esaurimenti nessun psichiatra è capace di guarirli. Psichiatri bravi sono rari, invece la maggior parte sono della scuola di Froid, che è satana in persona.

La cura più bella è la confessione!

Dagli psicologi o psichiatri, per essere curati bisogna pagare fior di quattrini, dal confessore invece,  non si paga. Molti hanno fatto diventare milionari maghi e imbroglioni, invece, senza spesa alcuna, è nel sacramento della confessione che ci sentiamo dire di andare in pace perché il Signore ci ha perdonato, e usciamo sollevati, liberati, guariti. Dio è il Signore della pace, e se c’è qualcosa che ci turba, non viene da Dio, ma da Satana.

Quando siamo nel turbamento, dobbiamo pregare. Oggi, più che mai, siamo al culmine della lotta - lo si vede da tutto quello che succede -: dobbiamo pregare perché Satana venga sconfitto e perché chi si è dato a Satana si converta.

Pregate, ma mantenete le distanze da queste persone, che parlano ed agiscono in questo modo, che sono contro Dio e che hanno fatto tanto male. Ricordate ciò che è successo alla Russia, che era il granaio d’Europa, era la nazione più ricca e a come l’ha ridotta Satana.

E’ satana che dirige la massoneria e l’operato di quegli scienziati che hanno in mano l’orologio della bomba atomica, la quale prima o poi scoppierà, ne sono sicura, ma grazie a Dio non scoppierà da noi. Mettetevi pure tranquilli, non scoppierà da noi, ma saremo molto, molto provati nella fede, perché dobbiamo dichiararci dalla parte di Cristo, e se stiamo da quella parte, il demonio non è contento. Siate, comunque, tranquilli e in pace, perché il Signore ci aiuterà. Ci ha detto: “Piccolo gregge, io sarò sempre con voi”. Siamo davvero un piccolo gregge in confronto a quelle masse, ma possiamo essere sereni. Ditelo anche agli altri, fate propaganda e invitate alla preghiera, perché siamo proprio in pericolo. I seguaci di Satana, vedendosi sconfitti, possono prendere le armi e fare la persecuzione contro gli amici di Dio.

La nostra forza è nella preghiera: un’arma potentissima.

Pregare significa parlare col Signore, rivolgerci a Lui quando siamo nel pericolo, quando non sappiamo che cosa fare. Pregare significa chiedere di stare con Lui e non con il demonio: possiamo chiedergli questo da mattina a sera, perché Lui dice di pregare senza interruzione.                                                

 Sia lodato Gesù Cristo!

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